DOMENICA 14 LUGLIO 2013 (XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO)
Riferimenti alle letture: Dt 30,10-14; Sal 18,8-11; Col 1,15-20; Vangelo: Lc 10,25-37.
Commento alle letture:
La legge e i comandamenti di Dio formavano una protezione della vita. Non si trattava di una sfida alla fragilità umana, ma di suggerimenti per il bene del popolo di Israele (I Lettura). In questa Domenica, la liturgia ci propone un dialogo fatto da Gesù per chiarire chi fosse il “prossimo” secondo la Legge. Le idee, allora circolanti, definivano prossimo solo chi apparteneva al popolo di Israele. Gesù offrirà l’autentica interpretazione della norma attraverso una parabola, giocando sul fatto che tra giudei e samaritani c’erano delle discordie.
Egli rivela che il prossimo non ha appartenenze di popolo o di razza. Essere prossimi dipende dalla disposizione del cuore ad avvicinarsi a chi è nel bisogno, quindi anche un Samaritano o uno straniero è degno di essere amato come se stessi (Vangelo). «Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui» (II Lettura), e quando Gesù venne nel mondo, portò a compimento le antiche leggi. Con il suo sangue sulla croce e il perdono ai crocifissori, Egli rivela che Dio si fa prossimo a tutti gli uomini.