DOMENICA 2 Marzo

GUARDATE GLI UCCELLI DEL CIELO NON SEMINANO E NON MIETONO

IL Signore ha cura di noi! È questa la lieta notizia. La I Lettura ci mostra l’annuncio di questa tenerezza: al popolo che si credeva abbandonato da Dio, il profeta rende noto che Dio non si dimentica di nessuno. È per questo che il credente può vivere nell’abbandono fiducioso in Lui: chi crede sa che può contare su Dio. Alla luce di questa profezia, risuona il comando di Gesù: «Non preoccupatevi per la vostra vita» (Vangelo), che non invita a un placido ozio, ma alla ricerca di ciò che davvero è essenziale nella nostra esistenza. Infatti, al centro di tutto ci deve essere la ricerca del Regno di Dio e della sua giustizia, in altre parole, della volontà di Dio. Il brano evangelico potrebbe essere riassunto così: cercate prima di tutto una buona relazione con Dio, perché questa è l’unica cosa che davvero resta, che non si perde, che ci sostiene anche nei momenti duri della vita. Solo così non ci si serve di Dio, ma si serve Dio; non si cerca il dispensatore delle grazie, ma si vive nella sua grazia; non si prega per ottenere favori, ma per servire il Vangelo… e tutto il resto ci sarà donato in più. (Da La Domenica)

«Guardate gli uccelli del cielo: non seminano… il Padre vostro celeste li nutre. Non valete più di loro?».

Commento

Il tema che percorre la liturgia odierna è la certezza che accanto a noi c’è Dio, che ci ama e non ci lascia  soli. Il messaggio che ci viene offerto oggi  vuole liberarci  dalle paure, dalle ansie che si annidano costantemente nel nostro cuore.
L’ amore divino trova espressioni belle e commoventi nella prima lettura. E’ un brano del profeta Isaia concernente la promessa di Dio di liberare il suo popolo dalla schiavitù babilonese .Davanti a coloro che ritenevano impossibile tale evento, Isaia proclama l’amore fedele di Dio, che è più grande dell’amore materno: “anche se vi fosse una donna che dimenticasse, io invece non ti dimenticherò mai”( Is 49,15).

Anche il  Salmo  responsoriale canta  la fiducia che occorre avere nei riguardi Dio, perché a lui appartengono il potere e la grazia.(Sal 62,12). Il suo amore è un  amore potente  e costante: “Solo in Dio riposa l’anima mia. Da lui la mia salvezza. Lui solo è la mia rupe, la mia salvezza, mia roccia di difesa, non potrò vacillare.”

Nel brano del Vangelo Gesù  approfondisce il senso dell’amore premuroso di Dio. Ci invita a guardare  la   bellezza, le meraviglie della creazione per cogliervi i segni visibili della provvidenza divina :“Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro?..Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede? ” (Mt 6,26).

Gesù invita a non affannarsi per il domani:  il Padre sa bene di che cosa abbiamo di bisogno; ci ripete l’invito per ben quattro volte, puntualizzando che il  nostro futuro non è nelle nostre mani.

Nel darci  questo suo messaggio Egli non fa l’elogio della pigrizia, della mancanza della previdenza per il proprio futuro. Ci dice che c’è una gerarchia di valori. Al primo posto viene Dio: “Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia”( Mt 6,36), cioè la sovranità di Dio, la sua volontà. Il termine giustizia nel Vangelo di Matteo indica proprio la volontà di Dio. E cercare la volontà di Dio significa cercare pace per noi e per gli altri, amore per noi e per gli altri, giustizia per noi  e per gli altri. Gesù lancia la sua sfida per un altro mondo, quello che vuole Dio. (Da Confraternita di San Giovanni Battista de Genovesi)