“Via Crucis” – Venerdì santo 2018
Guida. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo
Tutti. Amen
Guida. È scritto che “i segreti di Dio nessuno li ha mai potuti conoscere se non lo Spirito di Dio” (cf. 1Cor 2, 11). Ora, la passione di Cristo ne è il più abissale. Solo lo Spirito, conosce questo segreto, perché la sofferenza è tale che non la conosce veramente e non ne può parlare se non colui che l’ha sofferta. Ci affidiamo perciò allo Spirito Santo e a lui chiediamo umilmente di farci assaporare qualche cosa della passione di Cristo, qualche goccia del suo calice.
Preghiamo. Infondi in noi, o Padre, la sapienza e la forza del tuo Spirito, perché camminiamo con Cristo sulla via della croce e siamo pronti a donare la vita per manifestare al mondo la speranza del tuo regno. Per Cristo nostro Signore.
Tutti. Amen.
PRIMA STAZIONE – Gesù condannato a morte
Guida. Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo
Tutti. Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo
I capi religiosi con gli anziani del popolo si riunirono in consiglio contro Gesù, per farlo morire. Quindi, legatolo, lo consegnarono a Pilato, il governatore romano. Pilato, dopo averlo fatto flagellare, lo fece crocifiggere (cf. Mt 27, 1-2.26; Mc 15, 1; Gv 19, 1).
Il Padre non era assente mentre il Figlio andava al Calvario ma, al contrario, era con lui: “Voi mi lascerete solo – diceva Gesù ai discepoli – ma io non sono solo perché il Padre è con me” (cf. Gv 16, 32). Padre e Figlio erano insieme nella passione e il momento in cui Gesù grida: “Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato?” è il momento in cui il Padre gli è più vicino: è il momento in cui la volontà umana di Gesù è più unita alla volontà divina di Gesù, e più lontano, perché Gesù ha assunto il peccato dell’umanità
RIPETIAMO INSIEME: ABBI PIETÀ DI NOI, SIGNORE.
– Signore Gesù, che sei morto per farci venire con te, abbi pietà di noi, Signore.
– Tu che hai dato la tua testimonianza sotto Ponzio Pilato, abbi pietà di noi, Signore.
– Tu che hai offerto te stesso per formarti un popolo che ti appartenga, abbi pietà di noi, Signore.
Chiusa in un dolore atroce / eri là sotto la croce / dolce Madre di Gesù.
Stabat Mater dolorosa / iuxta crucem lacrimosa, / dum pendebat Filius.
Santa Madre, deh voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.
SECONDA STAZIONE – Gesù è caricato della Croce
Guida. Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo
Tutti. Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo
I soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e, dopo averlo schernito, lo spogliarono del mantello, gli fecero indossare i suoi vestiti e lo portarono via per crocifiggerlo (cf. Mt 27, 27-31).
Se Cristo è morto “per me” e “per i miei peccati”, vuol dire che io ho contribuito alla sua morte, che i miei e i nostri peccati lo hanno schiacciato: nel Getsemani c’era anche il mio peccato che pesava sul cuore di Gesù (quello che conosco e quello che non conosco, quello di cui sono pentito e quello di cui non sono pentito); nel pretorio c’era anche il cattivo uso della nostra libertà che lo teneva legato e sulla croce c’erano anche le omissioni e le disattenzioni che egli espiava per amore.
RIPETIAMO INSIEME: DONACI IL CORAGGIO DI SEGUIRTI.
– Signore Gesù, che ti sei fatto obbediente fino alla morte, donaci il coraggio di seguirti.
– O Re di gloria, confitto alla croce per noi, donaci il coraggio di seguirti.
– Tu che in cambio della gloria hai preso su di te la croce, donaci il coraggio di seguirti.
Il tuo cuore desolato / fu in quell’ora trapassato/ dallo strazio più crudele.
Cuius animam gementem / contristatam et dolentem / pertransivit gladius.
Santa Madre, deh voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.
TERZA STAZIONE – Gesù cade per la prima volta
Guida. Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo
Tutti. Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo
Egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Il Signore fece ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti (cf. Is 53, 4-6).
Gesù aveva detto: “Chi rimane in me e io in lui porta molto frutto” (Gv 15, 5); “In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto” (Gv 15, 8). Gesù è la vite, lo Spirito Santo è la linfa grazie alla quale i discepoli, che sono i tralci, portano molto frutto. Cristo coltiva l’anima perché produca i buoni frutti dello Spirito Santo. Con lo strumento della croce, egli dissodò l’anima arida e incolta e piantò in essa il meraviglioso giardino dello Spirito che produce ogni genere di frutti soavi e squisiti.
RIPETIAMO INSIEME: DONACI LA TUA FORZA.
– Cristo, che per santificare il tuo popolo sei stato immolato fuori della tua città, donaci la tua forza.
– Figlio di Dio, provato in ogni cosa eccetto il peccato, donaci la tua forza.
– Tu, che mirando alla gioia ti sei sottoposto alla croce, donaci la tua forza.
Quanto triste, quanto affranta / ti sentivi, o Madre santa / del divino Salvatore.
O quam tristis et afflicta / fuit illa benedicta / mater Unigeniti!
Santa Madre, deh voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.
QUARTA STAZIONE – Gesù incontra la Madre
Guida. Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo
Tutti. Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo
Gesù, vedendo la madre ai piedi della croce e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: “Donna, ecco tuo figlio!”. Poi disse al discepolo: “Ecco tua madre!” (cf. Gv 19, 25-27).
Poiché camminava anch’ella nella fede, Maria ha sperato che da un momento all’altro il corso degli eventi cambiasse, che venisse riconosciuta l’innocenza del Figlio. Ha sperato davanti a Pilato, ma nulla. Ha sperato lungo il cammino verso il Calvario, ma nulla. Ha sperato fin sotto la croce, fin prima che venisse battuto il primo chiodo. Non le era stato assicurato che quel Figlio sarebbe salito sul trono di David e che avrebbe regnato per sempre sulla casa di Giacobbe? Era dunque quello lì il trono di David, la croce? Maria sì che “ha sperato contro ogni speranza” (Rm 4, 18); ha continuato ad amare Dio, a credere e sperare, anche quando vedeva sparire l’ultima ragione umana per cui farlo.
RIPETIAMO INSIEME: APRI I NOSTRI CUORI ALLA TUA GRAZIA.
– Gesù, che gli uomini hanno ucciso e Dio ha sciolto dalle angosce della morte, apri i nostri cuori alla tua grazia.
– Gesù, crocifisso per amore, che il Padre ha costituito Signore, apri i nostri cuori alla tua grazia.
– Gesù, Figlio di Maria, che ci hai recato la pace, apri i nostri cuori alla tua grazia.
Con che spasimo piangevi / mentre trepida vedevi / il tuo Figlio nel dolore.
Quae maerebat et dolebat / pia Mater, dum videbat / Nati poenas incliti.
Santa Madre, deh voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.
QUINTA STAZIONE – Gesù è aiutato da Simone di Cirene a portare la Croce
Guida. Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo
Tutti. Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo
Mentre lo conducevano via, fermarono un certo Simone di Cirene che tornava dai campi, e gli misero addosso la croce, da portare dietro a Gesù (Lc 23, 26).
La gioia più grande che una creatura umana può dare a Dio è di condividere il destino di Gesù, spingendo la propria “volontà di obbedienza” fino all’estremo, fino a obbedire nell’oscurità più totale, proprio come fece Gesù. Le parole che il Padre pronunciò un giorno su Gesù divengono parole pronunciate per lui. Soprattutto quelle dette nel battesimo: “Tu sei il figlio mio prediletto, in te mi sono compiaciuto” (Mc 1, 11).
RIPETIAMO INSIEME: GUIDACI SULLA VIA DELLA VITA.
– Cristo crocifisso, potenza e sapienza di Dio, guidaci sulla via della vita.
– Tu, che sei stato messo a morte e sei risorto, guidaci sulla via della vita.
– Tu che ci hai ottenuto la riconciliazione con il Padre, guidaci sulla via della vita.
Se ti fossi stato accanto / forse che non avrei pianto / o Madonna, anch’io con te?
Quis est homo qui non fleret, / Matrem Christi si videret / in tanto supplicio.
Santa Madre, deh voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.
SESTA STAZIONE – Veronica asciuga il volto di Gesù
Guida. Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo
Tutti. Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo
E Dio che disse: Rifulga la luce dalle tenebre, rifulse nei nostri cuori, per far risplendere la conoscenza della gloria di Dio sul volto di Cristo (2Cor 4, 5-6).
Con Gesù, Dio non ci parla più da lontano, per mezzo di intermediari; ci parla di persona. Ci parla dalla nostra condizione umana, dopo averla assaporata fino in fondo. L’amore di Dio si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi! Gesù ci ha amati con cuore divino e umano insieme; in modo perfettamente umano, anche se in misura divina. Amore pieno di forza e di delicatezza, tenerissimo e costante. Come ama i discepoli, come ama i bambini, come ama i poveri e i malati, come ama i peccatori! Amando, fa crescere, ridona dignità e speranza; tutti quelli che si accostano a Gesù con cuore semplice, escono realmente rinnovati e trasformati dal suo amore.
RIPETIAMO INSIEME: VOLGI A NOI IL TUO SGUARDO DI LUCE.
– Signore della gloria, crocifisso per noi, volgi a noi il tuo sguardo di luce.
– Tu che hai dato te stesso per strapparci a questo mondo, volgi a noi il tuo sguardo di luce.
– Tu che ci hai liberati perché restassimo liberi, volgi a noi il tuo sguardo di luce.
Dopo averti contemplata / col tuo Figlio addolorata / quanta pena sento in cuore.
Quis non posset contristari, / Christi Matrem contemplari / dolentem cum Filio.
Santa Madre, deh voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.
SETTIMA STAZIONE – Gesù cade per la seconda volta
Guida. Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo
Tutti. Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo
Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù: egli, svuotò se stesso, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce (cf. Fil 2, 5-8)
Quanto ci hai amato, o Redentore nostro, quanto ci hai amato! Non permettere che torniamo a casa senza aver capito il mistero di questo giorno. Fa’ che possiamo dirti anche noi con gioia e commozione come sant’Agostino: “Tu hai gridato, o Dio, e il tuo grido ha squarciato la mia sordità. E ora anelo a te” (Confessioni). Che il grido di Cristo squarci anche la nostra sordità! In un giorno come questo, tanti secoli orsono, santa Angela da Foligno, stava meditando intensamente la passione di Cristo, quando udì nell’anima queste parole: “Non ti ho amato per scherzo!”. Signore Gesù, apri la nostre intelligenze affinché possiamo accogliere e comprendere la misura infinita del tuo amore.
RIPETIAMO INSIEME: RIALZACI NEL TUO AMORE.
– Cristo crocifisso, che hai sofferto per i nostri peccati, rialzaci nel tuo amore.
– Tu che nel sangue della tua croce rappacifichi l’universo, rialzaci nel tuo amore.
– Cristo Redentore, messo a morte nella carne ma reso vivo nello Spirito, rialzaci nel tuo amore.
Santa Vergine, hai contato / tutti i colpi del peccato / nelle piaghe di Gesù.
Pro peccatis suae gentis / Vidit Iesum in tormentis, / et flagellis subditum.
Santa Madre, deh voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.
OTTAVA STAZIONE – Gesù incontra le donne di Gerusalemme che piangono su di Lui
Guida. Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo
Tutti. Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo
Lo seguivano alcune donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù disse loro: “Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, piangete su voi stesse e sui vostri figli” (cf. Lc 23, 27-28).
Gettiamo nel Crocifisso il male che abbiamo visto e commesso. Non torniamo a casa senza aver accusato i nostri peccati: chi si accusa, Dio lo scusa. Abbandoniamo i rancori, ogni abitudine impura, ogni avarizia, invidia, ogni volontà di autogiustificarci e perdoniamoci gli uni gli altri perché “il giudizio sarà senza misericordia per coloro che non avranno usato misericordia” (Gc 2, 13).
RIPETIAMO INSIEME: RESTA SEMPRE CON NOI.
– Figlio di Dio, che ci purifichi da ogni peccato, resta sempre con noi.
– Tu che hai dato la vita per la nostra salvezza, resta sempre con noi.
– Vittima di espiazione per i peccati del mondo, resta sempre con noi.
Le ferite che il peccato / sul tuo corpo ha provocato / siano impresse, o Madre, in me.
Eia, Mater, fons amoris, / me sentire vim doloris / fac, ut tecum lugeam.
Santa Madre, deh voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.
NONA STAZIONE – Gesù cade per la terza volta
Guida. Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo
Tutti. Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo
Gesù, pur essendo figlio, imparò l’obbedienza dalle cose che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza per tutti coloro che gli obbediscono (cf. Eb 5, 8-9).
La Sacra Scrittura ci offre il criterio per discernere la vera dalla falsa obbedienza a Dio. Parlando di Gesù, dice che “imparò l’obbedienza dalle cose che patì” (Eb 5, 8). La misura e il criterio dell’obbedienza a Dio è la sofferenza. Quando tutto dentro di te grida: “Dio non può volere da me questo!” e invece ti accorgi che vuole proprio “quello” … e tu sei davanti alla sua volontà come a una croce sulla quale devi stenderti, allora scopri come è seria, concreta, quotidiana questa obbedienza. Impariamo da Gesù e guardiamolo quando si trova a dire il suo “sì” alla volontà del Padre.
RIPETIAMO INSIEME: ABBI MISERICORDIA DI NOI.
– Gesù, Servo di Dio, che ti sei chinato sulle nostre ferite, abbi misericordia di noi.
– Gesù, Servo di Dio, che con la tua morte ci hai aperto la via della vita, abbi misericordia di noi.
– Gesù, Servo di Dio, che ci hai riconciliato con il Padre, abbi misericordia di noi.
Dolce Madre dell’amore / fa’ che il grande tuo dolore / io lo senta pure in me.
Fac ut ardeat cor meum / in amando Christum Deum / ut sibi complaceam.
Santa Madre, deh voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.
DECIMA STAZIONE – Gesù è spogliato delle vesti
Guida. Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo
Tutti. Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo
I soldati presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascuno, e la tunica. Siccome quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo, dissero tra loro: “Non dividiamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca” (Gv 19, 23-24).
A coloro che soffrono nell’anima o nel corpo, anziani, malati, che si sentono inutili e di peso alla società e guardano forse con invidia chi è sano, vorrei dire con tutta umiltà: guardate come si è comportato Dio! Vi fu un tempo, nella creazione, in cui anche Dio operava con potenza e gioia; egli diceva e tutto era fatto, comandava e tutto esisteva. Ma quando volle fare una cosa ancora più grande, allora cominciò a patire; inventò il proprio annientamento per poterci salvare.
RIPETIAMO INSIEME: PERDONA I NOSTRI PECCATI.
– Signore Gesù, che vieni in aiuto a quelli che subiscono la tentazione, perdona i nostri peccati.
– Signore Gesù, che guidi alla salvezza, perdona i nostri peccati.
– Signore Gesù, coronato di gloria e di onore per la morte sofferta per noi, perdona i nostri peccati.
Fa’ che il tuo materno affetto / per tuo Figlio benedetto / mi commuova e infiammi il cuore.
Sancta Mater, istud agas, / Crucifixi fige plagas / cordi meo valide.
Santa Madre, deh voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.
UNDICESIMA STAZIONE – Gesù è inchiodato sulla croce
Guida. Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo
Tutti. Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo
Uno dei malfattori appesi alla croce insultava Gesù; l’altro, invece, lo pregava: “Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno”. Gli rispose: “In verità ti dico: oggi sarai con me nel paradiso” (cf. Lc 23, 39-43).
Giovanni vede nella morte di croce di Cristo la suprema gloria di Dio, perché in essa si rivela l’amore supremo di Dio. Per un Dio che è amore, la sua gloria non può consistere che nell’amare. L’amore è il “perché” ultimo dell’incarnazione, più che il peccato. La fede afferma: “è morto”, “è risorto”, “per noi”, “per i nostri peccati”, “per la nostra giustificazione” (cf. 1Cor 15, 3-4; Rm 4, 25); è morto quindi perché ci amava!
RIPETIAMO INSIEME: APRI I NOSTRI CUORI AL TUO AMORE.
– Signore, che fai passare dalla morte alla vita chi ascolta la Parola, apri i nostri cuori al tuo amore.
– Signore, che hai voluto essere innalzato da terra per attirarci a te, apri i nostri cuori al tuo amore.
– Signore, che ci sottoponi al giudizio della tua croce, apri i nostri cuori al tuo amore.
Del Figliolo tuo trafitto / per scontare il mio delitto / condivido ogni dolore.
Tui Nati vulnerati, / tam dignati pro me pati / poenas mecum divide.
Santa Madre, deh voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.
DODICESIMA STAZIONE – Gesù muore sulla croce
Guida. Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo
Tutti. Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo
Gesù, sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta, disse per adempiere la Scrittura: “Ho sete”. Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna imbevuta di aceto in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. E dopo aver ricevuto l’aceto, Gesù disse: “Tutto è compiuto”. E chinato il capo, emise lo spirito (Gv 19, 28-30).
Ora che Gesù è morto per noi, purificandoci dai peccati, lo Spirito aleggia di nuovo sulle acque, come agli inizi della creazione. Dopo aver esclamato “Tutto è compiuto”, Gesù emise lo Spirito, diede l’ultimo respiro, cioè morì, ma anche: effuse lo Spirito Santo! L’uno e l’altro significato è inteso dall’evangelista. L’ultimo respiro di Gesù divenne il primo respiro della Chiesa! È questo il coronamento di tutta l’opera della redenzione, il suo frutto più prezioso. La redenzione è consistita nella remissione dei peccati e nel dono della vita secondo lo Spirito Santo.
RIPETIAMO INSIEME: ABBI PIETÀ DI NOI.
– Cristo Signore, che, quando eravamo ancora peccatori, sei morto per noi, abbi pietà di noi.
– Cristo Signore, che sei tornato alla vita, per essere il Signore dei vivi e dei morti, abbi pietà di noi.
– Cristo Signore, che hai distrutto per sempre il potere la morte, abbi pietà di noi.
E vedesti il tuo Figliolo / così afflitto, così solo / dare l’ultimo respiro.
Vidit suum dulcem Natum / moriendo desolatum, / dum emisit spiritum.
Santa Madre, deh voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.
TREDICESIMA STAZIONE – Gesù è deposto dalla croce e consegnato alla Madre
Guida. Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo
Tutti. Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo
I soldati, venuti da Gesù e vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati gli colpì il costato con la lancia, e subito ne uscì sangue e acqua (cf. Gv 19, 33-34).
Il corpo di Cristo sulla croce è il tempio nuovo, il centro del nuovo culto, il luogo della gloria e della presenza di Dio tra gli uomini. E ora, ecco che dal fianco destro di questo nuovo tempio è sgorgata l’acqua, dapprima come un piccolo rivolo, ma è andata ingrossandosi sempre più, fino a diventare anch’essa un grande fiume. Da quel rivolo d’acqua discende, infatti, spiritualmente, l’acqua di tutti i battisteri della Chiesa. Veramente “fiumi d’acqua viva” sono sgorgati dal suo seno, cioè dal seno di Cristo sulla croce!
RIPETIAMO INSIEME: DONACI L’ACQUA VIVA DEL TUO AMORE.
– Cristo, Agnello immolato, donaci l’acqua viva del tuo amore.
– Tu che hai potere sopra la morte e sopra gli inferi, donaci l’acqua viva del tuo amore.
– Re dei re e Signore dei signori, donaci l’acqua viva del tuo amore.
Di dolori quali abisso / presso, o Madre al crocifisso / voglio piangere con te.
Fac me tecum pie flere, / Crucifixo condolere, / donec ego vixero.
Santa Madre, deh voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.
QUATTORDICESIMA STAZIONE – Gesù è deposto nel sepolcro
Guida. Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo
Tutti. Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo
Giuseppe d’Arimatea, preso il corpo di Gesù, lo avvolse in un candido lenzuolo e lo depose nella sua tomba nuova. Erano lì, davanti al sepolcro, Maria di Magdala e l’altra Maria (cf. Mt 27, 59-61).
Nella sofferenza Dio mostra la sua massima potenza, poiché “manifesta la sua onnipotenza soprattutto quando perdona e ha misericordia”. Nell’infinita sua sapienza Dio ha stabilito di vincere il male prendendolo su di sé, subendolo. Non ha voluto vincere con la forza, ma con l’amore e così ci ha dato l’esempio di come si deve “vincere il male con il bene” (cf. Rm 12, 21). E la “compassione” del Padre non si esaurisce con la croce, bensì si manifesta con la risurrezione e l’ascensione al cielo del Figlio.
RIPETIAMO INSIEME: DONACI LA TUA PACE.
– Cristo Gesù, messo a morte nella carne e reso vivo nello Spirito, donaci la tua pace.
– Cristo Gesù, pastore e custode delle nostre anime, donaci la tua pace.
– Cristo Gesù, pietra viva, scelta e preziosa davanti a Dio, donaci la tua pace.
Con amor di figlio voglio / fare mio il tuo cordoglio / rimanere accanto a te.
Quando corpus morietur, / fac ut animae donetur / Paradisi gloria.
Santa Madre, deh voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.
Orazione finale
O Padre di misericordia, benedici tutti noi riuniti per commemorare passione e morte del tuo Figlio, nella speranza di risorgere con Lui. Concedi a tutti il perdono e la divina consolazione, affinché siano forti la nostra fede e speranza, e ardente la nostra carità nella gioia dello Spirito Santo. Per Cristo nostro Signore.
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