Nella foto in alto, lapide con iscrizione latina posta sopra il portale laterale del Santuario: “Questo oratorio fu terminato nell’Anno del Signore 1425, il giorno 20 di ottobre al tempo di Papa Martino V, e degli operaii Antonio di Pocuccio e signor Giovanni di Matteo.
Le apparizioni e il Santuario
La prima apparizione viene tradizionalmente fatta risalire al 5 giugno 1411, data in cui la Madonna apparve ad un giovane, Vico Salimbene, e gli chiese di far erigere in quel posto una cappella. Per ben due volte Vico riferì la richiesta, ma fu creduto solo la terza volta, quando la Madonna intervenne direttamente, facendo suonare contemporaneamente tutte le campane circostanti a festa.
A questo punto alcuni alti prelati si recarono sul luogo e qui “ritrovarono una effigie della Beata Vergine in un muro poco elevato dal terreno, vestita di abito lungo bianco, con cintura di nero colore, senza manto, con velo in campo cadente intorno alla faccia, ed in piedi, sfavillante per ogni parte lucidissimi raggi, di altezza di quattro palmi romani (cm 89)” (tratto da A. Eleuteri, Alba ut Sol, p.10).
Si costruì, quindi, un maestoso ornamento, recante ancor oggi i versi latini che testimoniano i miracoli che si ripetevano più frequentemente grazie all’uso dell’acqua del pozzo adiacente alla Chiesetta. L’ornamento ha ai lati le quattro virtù cardinali, raffigurate da quattro donne che tengono una brocca d’acqua (la Temperanza), un serpente (la Prudenza), una spada e una bilancia, oggi scomparsi, (la Giustizia) e una torcia (la Fortezza). Avrebbero, poi, dovuto esserci sei angeli, ma due di questi sono stati trafugati. L’immagine contornata da tale ornamento murario è stata appena restaurata e si può finalmente ammirare ciò che di essa rimane.
Gli anni delle apparizioni furono anni in cui dilagava una terribile pestilenza che stava mietando innumerevoli vittime in tutto il territorio e la Madonna promise che se fosse stato eretto un Santuario a Lei in quel luogo in cui appariva, Lei avrebbe liberato Civitanova dalla peste. L’allora amministrazione concesse la licenza per l’edificazione: “Si costruisca ‘unam ecclesiolam’ affinchè vi si possa pregare, officiare messa e altri divini uffici per poter rimuovere da detta terra la peste e le altre avversità del mondo e affinché in futuro fluiscano i doni di Dio” (Documento datato 25.4.1512, Curia Arcivescovile di Fermo).
Il vescovo, per reperire fondi e manovalanza, promise quaranta giorni di indulgenza e tutti i devoti che, sinceramente pentiti e assolti dai loro peccati, avessero dato aiuto nella costruzione della Chiesa. La peste fu debellata e la comunità civitanovese, per ringraziare la Madonna, si impegnò alla commemorazione del voto esaudito attraverso una ricca celebrazione sacra, arricchita da una solenne processione popolare, da organizzare nello stesso giorno dell’apparizione (5 giugno).
La Madonna Celeste diede come segno della Sua presenza in quel posto anche l’acqua, attraverso la quale Lei avrebbe donato grazie e miracoli a chi a Lei in quel luogo si fosse rivolto per ricevere intercessione e guarigione. Ci furono guarigioni miracolose da febbri molto alte che i medici di allora non erano riusciti a debellare e ci furono tante mamme che, attraverso quell’acqua, ottennero di avere il latte per i loro bambini.
Il miracolo del latte alle puerpere è stato tramandato fino ai nostri giorni e si hanno testimonianze ancor oggi. Per esempio, ci è stato raccontato come la signora Caterina Budini (coniugata con Fioravanti Gaspare) non aveva latte quando ebbe il figlio Domenico e la suocera la insultava e rimproverava continuamente perché, per causa sua, doveva spendere un sacco di soldi per la balia. Stanca dei rimproveri, Caterina decise di andare a chiedere aiuto alla Madonna, si scalzò e, a piedi nudi, andò da casa sua (abitava vicino alla stazione) fino alla fontana a Santa Maria Apparente. Bevve di quell’acqua e ne riportò anche a casa..… e subito ebbe il latte per il suo “Memmo”, le cui figlie, Edea e Adlerina Fioravanti, vivono oggi a Rho.
Testimonianze di questo genere sono comunissime tra gli abitanti di Civitanova e basta chiederne notizia ai nostri anziani per avere tante bellissime storie vissute in prima persona da loro stessi o da qualche conoscente.
I miracoli operati attraverso l’acqua e le testimonianze che ne seguirono indussero le autorità di allora a dare onore e culto alla Madonna e nei Consigli Cittadini del 12 e del 24 giugno 1502 si decise la forma in cui si doveva onorare la memoria delle apparizioni e dei miracoli “in tutti i tempi futuri”, stabilendo che il 5 giugno fosse giorno di festa cittadina, in cui si doveva astenere da qualsiasi lavoro ( i contravventori dovevano, addirittura, pagare una multa di 10 scudi ), (cfr. G. Marangoni, “Delle Memorie Sagre e Civili dell’Antica Città di Novana, oggi Civitanova” Roma 1753, Libro II, cap. I )
La Vergine di Santa Maria Apparente fu nominata Comprotettrice di Civitanova assieme a San Marone e la devozione popolare verso di Lei si accrebbe nel tempo fino ad essere addirittura approvata dal Papa Paolo III ( 15 aprile 1545 ), che concesse alla comunità di Civitanova “di poter celebrare ogni anno in perpetuo nei giorni della vigilia e festa di Santa Maria Apparente e per altri tre giorni susseguenti alla Fiera intorno alla Chiesa una Fiera libera (…).” (cfr. A.Eleuteri, op.cit.)
I documenti relativi alle apparizioni della Vergine Santissima a Santa Maria Apparente, sono andati, purtroppo, quasi tutti perduti nel 1727, quando fu soppressa la Confraternita della Misericordia, che li custodiva. In tal data, i documenti furono passati (ma purtroppo senza alcun verbale di consegna) alla Collegiata di San Paolo. È difficile, quindi, dare notizie sicuramente certe sui fatti accaduti, anche perché negli scritti ancora esistenti – che riportano spesso racconti tramandati per tradizione orali – si rilevano delle discrepanze e una qualche confusione, sia per quanto riguarda una persona che riceveva le visite Celesti (c’è chi parla di pastorello, chi di contadino, chi di legnaiolo), sia riguardo ai tempi in cui avvennero le apparizioni, che oggi vengono fatte risalire al 5 giugno 1411, in quanto i documenti certi risalgono a quel periodo, mentre i precedenti ed i successivi sembrano essere svaniti nel nulla.
Le visite “Celesti” in realtà, sono durate fino ai nostri giorni, come testimonianza il documento manoscritto di Iolanda Ferretti, parrocchiana di San Marone, morta circa a metà degli anni ’90 e che è l’ultima persona di cui si sappia che abbia avuto le apparizioni della Vergine di Santa Maria Apparente. La sua testimonianza dei colloqui celesti ( durati per circa 40 anni, come lei stessa scrive di suo pugno dietro l’immagine miracolosa della Madonna, conservata a casa della figlia Giuliana) è datata 8 settembre 1981 ed è depositata sia presso la parrocchia in questione che presso l’Arcivescovo di fermo. Lei si augurava che tali scritti sarebbero potuti servire “a dare una piccola spiegazione dei fatti de quell’epoca, perché qualche persona non ne è al corrente”.
I fatti avvenuti nel luogo, comunque, riconobbero al Santuario il potere liberatorio, nonché di protezione sociale contro il terremoto e contro il colera, oltre, naturalmente, al già noto potere liberatorio dalle febbri alte e al dono del latte alle puerpere tramite l’acqua della fonte, che è tuttora la stessa fatta sgorgare dalla Madonna nel lontano 1411: che sia acqua Mariana è infatti stato confermato da una nota biologa laureata a Pisa, che da molti anni conduce ricerche sulle acque scaturite da luoghi di culto mariano, le quali – come risulta dai suoi studi e dalle dimostrazioni scientifiche che ne conseguono – rispondendo a tutte le sette frequenze di base che caratterizzano lo spettro luminoso costituito dai sette colori dell’arcobaleno,i quali, fusi insieme, danno la luce bianca, che non si riscontra nelle altre comuni acque “terrene”.
Le acque a luce bianca, dunque, sono caratteristiche solo dei luoghi sacri dove è apparsa la Madonna. Esse sono arricchite di un’energia indistruttibile e verificabile nel tempo. Per concludere, ci sembra dunque di poter dire che le Apparizioni a Santa Maria Apparente sono state molteplici e rilevanti e che la Madonna ha continuato ad onorarci della Sua presenza fino ai nostri giorni con Iolanda Ferretti.
Storia contemporanea
Fino agli Anni Sessanta nella zona di Santa Maria Apparente esisteva soltanto il santuario.
La parrocchia fu istituita il 1 Aprile 1961, Sabato Santo.
Negli anni immediatamente precedenti era stato realizzato un complesso di edifici per opera di Monsignor Trastulli destinati alla scuola materna, prima assente, e al centro ricreativo. Nel 1963 si volle dedicare uno di questi edifici ad una Chiesa, in quanto la parrocchia era diventata molto grande. Questa prima chiesa parrocchiale fu dedicata a San Domenico Savio per volontà delle suore domenicane che gestivano la vita parrocchiale.
A fine Anni Novanta si è pensato alla realizzazione di una nuova chiesa più ampia per accogliere un numero più grande di fedeli. All’inaugurazione del nuovo complesso parrocchiale, la struttura precedente è stata destinata ad attività di teatro e assemblee.
Il 12 Marzo 2011, in occasione dei 600 anni dell’apparizione della Madonna, la nuova chiesa parrocchiale è stata consacrata dall’Arcivescovo di Fermo, monsignor Luigi Conti, in onore di Maria, prendendo il nome di Santissima Santa Maria Apparente.
Per approfondimenti sulla storia di Santa Maria Apparente, puoi consultare le pubblicazioni disponibili in parrocchia:
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