Grottaferrata, lunedì 25 agosto

San Ludovico

L’Arcivescovo, mons. Luigi Conti, con decreto del 16 luglio 2014, mi ha nominato parroco a Santa Maria Apparente (Civitanova Marche) e precisamente tra due mesi, oggi (e cioè sabato 25 ottobre), inizierò una nuova tappa della vita, dopo tre anni di servizio del Movimento dei Focolari.

Sin da ora vorrei ringraziare preti e gente della Parrocchia per l’accoglienza che ho ricevuto, e che mi è stata espressa sul sito parrocchiale e, in modo ancora più esplicito, lo scorso 25 luglio, incontrando alla presenza di don Giordano Trapasso gli organismi di partecipazione.

Confidando nel sostegno della Grazia di Dio, cercherò di proseguire quanto è stato avviato con mons. Giuseppe Trastulli, primo parroco.

Ho un grande debito di riconoscenza nei suoi confronti!

Fu lui ad accogliermi nel Seminario Minore di Fermo nell’ottobre 1971, dato che ne era il rettore. E nei disegni misteriosi di Dio – divenuto a mia volta rettore, dal 1° novembre 1999 – mi trovai ad essere anche esecutore del suo testamento. Per questo, venni a portarvi un assegno che aveva voluto lasciare alla sua amata scuola materna.

Vengo per celebrare e annunciare con voi la “gioia del Vangelo”, che Papa Francesco ci sta facendo riscoprire vivendo quella che chiama la “interiorità allargata”, nome nuovo dell’amore reciproco che Gesù ci ha comandato. E vorrei farlo, prima di tutti, con gli altri preti con i quali vivremo insieme.

Vengo credendo che le porte degli inferi non prevarranno, come ha detto Gesù a Pietro. L’abbiamo ascoltato nel Vangelo della Messa di ieri, Domenica 24 agosto.

Vengo perché, come ci invita a dire il Salmo responsoriale della Messa di oggi, possiamo insieme Annunciare a tutti i popoli le meraviglie del Signore.

Vengo portando anche la gioia che ho visto nel volto dei miei genitori Valentino e Anna Maria. Sono stato mandato infatti a poca distanza dalla casa natale.

In attesa di venire ad abitare tra voi, Vi saluto nella speranza, che affido all’intercessione potente della Madre di Dio, di potervi servire come “Dio comanda” e secondo le indicazioni della Chiesa.

don Emilio Rocchi