Papa Francesco sta procedendo nella riforma della Curia.
Alcuni giorni fa è nato il nuovo ‘Dicastero per Laici, famiglia e vita’, ed ora il ‘Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale’ con il Motu Proprio Humanam progressionem, nominando come Prefetto il card. Peter Kodwo Appiah Turkson.
Si tratta dell’altro maxi organismo, allo studio del Consiglio dei nove cardinali (C9) da circa tre anni, che accorpa i seguenti Pontifici Consigli: Giustizia e Pace, Cor Unum, Pastorale per i Migranti e gli Itineranti e Pastorale per gli Operatori Sanitari. Il neonato Dicastero avvierà il suo lavoro dal 1° gennaio 2017, data in cui i suddetti quattro uffici cesseranno dalle loro funzioni e verranno soppressi, essendo abrogati gli articoli 142-153 della Costituzione apostolica di Giovanni Paolo II Pastor Bonus.
Come quello per laici, famiglia e vita, si contavano ormai i giorni dalla data di erezione ufficiale. La novità è infatti ben altra, e cioè il fatto che all’interno del nuovo Dicastero figura una sezione totalmente dedicata ai migranti “posta ad tempus direttamente sotto la guida del Sommo Pontefice”, come si legge nell’art. 1 §4 degli Statuti.
Una decisione inedita che risale direttamente ai tempi della riforma della Curia romana voluta dal Beato Paolo VI, quando il Papa manteneva per sé le prefetture del Sant’Uffizio (l’attuale Congregazione per la Dottrina della fede) e la Congregazione per i vescovi.
Oltre a quella sui migranti, nell’organigramma del neonato Dicastero risultano la Commissione per la Carità, la Commissione per l’ecologia e la Commissione per gli operatori sanitari, “le quali operano secondo le loro norme” e sono presiedute dal Prefetto. Ovvero il cardinale Turkson, già presidente del Pontificio Consiglio Iustitia et Pax.
Turkson sarà coadiuvato da un segretario e almeno un sotto-segretario, che possono anche essere fedeli laici. Per ora non se ne conosce il nome.