Domenica 23 ottobre 2022 nell’oratorio “don Nazareno Orlandi” dalle 15,30 alle 16,40 si è tenuto il primo incontro con i Genitori che hanno figli che celebreranno i sacramenti della Cresima e Eucaristia nell’ultima domenica di maggio 2023. Grazie a Fiona, Sofia e Vincenza (si rispetta l’ordine alfabetico dei nomi) che si sono rese disponibili a stare con i “piccoli” proponendo giochi o altre attività, si è presentata la tematica scelta – il sacramento della penitenza – in un clima di intenso ascolto, rimandando (il dialogo) alla prossima riunione. Abbiamo concluso insieme, ringraziando coloro che mi avevano aiutato e recitando il Padre Nostro. In allegato, si possono trovare il tema presentato e la scheda per i padrini e madrine che si è consegnata.
Santa Maria Apparente
PRIMO INCONTRO DEI GENITORI DEL 3° ANNO DI CATECHESI
(Oratorio “don Nazareno Orlandi”, Domenica 23 ottobre 2022)
“O Dio, abbi pietà di me peccatore” (Lc 18, 13).
Il sacramento della Penitenza
Siccome nella scheda data, mesi fa, la maggioranza ha scelto che si preparino figli e figlie al sacramento della penitenza, in ottobre, oggi vorrei, facendo riferimento al Rito del Battesimo, farvi cogliere significato e necessità di questo sacramento che ha diversi nomi (riconciliazione, conversione, perdono o confessione), perché lo si può presentare in modi diversi. Ci soffermiamo sul sacramento (cf. Catechismo della Chiesa Cattolica, nn. 1422-1498), tenendo presente che abbiamo più modi per chiedere perdono dei peccati.
Nei riti di introduzione della Messa, ad esempio, siamo invitati a pentirci dei peccati commessi in “pensieri, parole, opere e omissioni” e chi presiede sottolinea con le espressioni “… Il Signore perdoni i nostri peccati”, una sorta di assoluzione generale.
Ci sono alcune forme penitenziali quali preghiera, digiuno e elemosina; ci sono pellegrinaggi in segno di penitenza, …
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Alcune sottolineature del Rito del Battesimo dei Bambini a cui si è fatto riferimento
Dopo il Battesimo che inserisce la persona nella Chiesa (popolo di Dio profetico, regale e sacerdotale) c’è l’unzione con il sacro crisma e viene consegnata la veste bianca: “… sei diventato/a nuova creatura, e ti sei rivestito/a di Cristo. Questa veste bianca sia segno della tua nuova dignità: aiutato/a dalle parole e dall’esempio dei tuoi cari, portala senza macchia per la vita eterna”. Viene affidata la candela che è accesa al Cero pasquale – “A voi, genitori, e a voi, padrino e madrina, è affidato questo segno pasquale, che sempre dovete alimentare. Abbiate cura che il vostro bambino (la vostra bambina), illuminato/a da Cristo, viva sempre come figlio/a della luce e perseverando nella fede, vada incontro al Signore che viene, con tutti i santi, nel regno dei cieli” – e si svolge il rito dell’effatà, dove il celebrante mentre, con il pollice, tocca orecchie e labbra, dice: “Il Signore Gesù che fece udire i sordi e parlare i muti, ti conceda di ascoltare presto la sua parola, e di professare la tua fede, a lode e gloria di Dio Padre”, evidenziando così un compito per genitori, padrino/madrina: far ascoltare la Parola e insegnare a professare la fede in Gesù Cristo. Nella Seconda Lettera di Paolo a Timoteo, ascoltata Domenica 16 ottobre: “Conosci coloro da cui lo hai appreso e conosci le sacre Scritture fin dall’infanzia: queste possono istruirti per la salvezza, che si ottiene mediante la fede in Cristo Gesù. Tutta la Scrittura, ispirata da Dio, è anche utile per insegnare, convincere, correggere ed educare nella giustizia” (2Tm 3, 14-16), ne è evidenziata l’importanza.
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Nel Concilio di Trento (1545-1563) si approfondiscono i sacramenti, radicalmente criticati da Lutero, monaco agostiniano (Martin Luther), se ne sottolineano necessità e istituzione di Gesù, come il ministro; per il nostro sacramento si evidenzia l’importanza decisiva degli atti che deve compiere chi chiede di celebrare il sacramento (il penitente): indispensabili per una efficace celebrazione: il dolore dei peccati e proponimento di non commetterli più grazie a un serio esame di coscienza (contrizione), accusa dei peccati (confessione) e soddisfazione (penitenza). Alcune parole per ogni aspetto.
L’esame di coscienza è previo all’atteggiamento pentito e contrito; è uno dei segni che indicano la presenza attiva dello Spirito Santo – “dimostrerà la colpa del mondo” (cf. Gv 16, 8-9) e ricorda che Gesù è il Redentore venuto a salvarci (cf. Gv 14, 26; 15, 26) – e della Sacra Scrittura, ”utile per insegnare, convincere, correggere e educare” (2Tm 3, 14-16); “Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino” (Sal 119 [118], 105).
Il dolore dei peccati e il proponimento di non commetterli più sono espressi nelle parole dell’Atto di dolore (Mio Dio, mi pento e mi dolgo con tutto il cuore dei miei peccati, perché peccando ho meritato i tuoi castighi, e molto più perché ho offeso te, infinitamente buono e degno di essere amato sopra ogni cosa. Propongo con il tuo santo aiuto di non offenderti mai più e di fuggire le occasioni prossime di peccato. Signore, misericordia, perdonami) e si possono manifestare anche nelle lacrime che capita di versare quando, oltre al dolore per quanto commesso, si prende consapevolezza delle conseguenze dannose prodotte e che non possiamo riparare: non si può tornare indietro… Si tratta di quello che è accaduto a Pietro che dopo il rinnegamento incrociando il volto di Gesù “pianse amaramente” (cf. Lc 22, 61-62).
Per l’accusa dei peccati è necessario un prete che in alcuni casi può essere un ostacolo più che un aiuto o un “facilitatore”. Non è facile tener presente cosa il sacramento chiede al ministro ordinato, prete o vescovo che sia: le virtù e gli atteggiamenti che rendono possibile che il penitente si incontri realmente con Gesù “giudice e medico” e non solo con un giudice.
Per la soddisfazione si chiede un impegno concreto (mi sembra preferibile a indicare delle preghiere da recitare; anche perché [le preghiere] non dovrebbero essere sentite come penitenze) che mostri il “voler” cambiare vita e soprattutto bisognerebbe che si faccia “festa”, come, afferma il padre misericordioso ai due figli (cf. Lc 15, 23-24;.32); sì, dobbiamo imparare a educare le persone che dire la verità è un segno importante e non dovrebbe portare a essere puniti … soprattutto quando c’è un concreto pentimento.
In famiglia, non mancano occasioni per vivere tutti questi aspetti perché, facendo riferimento al brano del Vangelo di oggi, nessuno di noi può avere l’intima presunzione di essere giusto e disprezzare gli altri; infatti, “chiunque si esalta sarà umiliato, chi si umilia sarà esaltato” (Lc 18, 14). Quello che sarebbe importante è custodire e alimentare in ogni ambiente, soprattutto in famiglia, l’amore alla verità; per questo sarebbe importante non dare punizioni quando si “dice la verità”, con semplicità e umiltà. E questo a cominciare da noi adulti, perché i piccoli imparano dalle nostre parole e dai nostri comportamenti. Si tratta di imparare a promuovere un clima educativo che tragga ispirazione e principi dal Vangelo e dal primato della carità.
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Si è confermato che il 28 maggio 2023 (solennità di Pentecoste) verranno conferiti i sacramenti della Confermazione e dell’Eucaristia in due celebrazioni; avendo accolto le osservazioni di alcune famiglie del secondo turno , si sono rivisti gli orari; la prima celebrazione darà alle 9,45 e la seconda alle 11,30.
Si è consegnata una scheda dove scrivere e riconsegnare entro sabato prossimo, i dati di coloro che svolgeranno il servizio ecclesiale di padrini o madrine. Infatti, entro il mese di dicembre avrei intenzione di convocarli: per conoscerli e camminare insieme. Infatti, bisogna essere inseriti concretamente in una comunità ecclesiale per rendersi conto che la mano destra che nel momento della crismazione metteranno sulla spalla destra non è solo la loro, ma anche quella della Chiesa che si prende cura – tramite la loro disponibilità e idoneità – dei suoi figli e figlie.
Rocchi don Emilio
Nel sito www.santamariaapparente.com si possono trovare le notizie della parrocchia.
Anno pastorale 2022/2023
DIOCESI DI FERMO
PARROCCHIA SANTA MARIA APPARENTE (CIVITANOVA MARCHE)
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Modulo per la raccolta dei dati del Padrino o della Madrina
(per quanto possibile lo stesso del Battesimo)
COGNOME E NOME DEL BAMBINO/BAMBINA: __________________________
DATI PADRINO/MADRINA:
Cognome e nome_________________________________________
Nato/a______________________________
il __________________________________
Residente a ______________________ Via_____________________________
Parrocchia di residenza_____________________________________