In preparazione alla solennità dell’Immacolata
O Vergine Immacolata, a Te rivolgiamo la nostra preghiera.
Siamo peccatori, è vero, ma siamo anche tuoi figli,
perciò o Madre nostra,
ascoltaci, non ci abbandonare.
La fede nella tua Immacolata Concezione, ci accompagni sempre nella vita,
ci sproni ad osservare i divini precetti,
ci ottenga da Dio l’aiuto necessario nei pericoli
e il conforto nelle pene e nelle avversità della vita.
Ti chiediamo ancora, o Madre nostra Immacolata,
di esserci vicina nel momento della morte
e di condurre l’anima nostra in Cielo,
dove potremo vederti coronata di gloria per tutta l’eternità. Amen
Ave Maria … (tre volte).
O Dio, con l’Immacolata Concezione della vergine Maria, hai preparato al tuo Figlio una degna dimora: e, in previsione della morte di Lui, l’hai preservata da ogni macchia; concedi anche a noi, per sua intercessione, di giungere fino a Te, in purezza di spirito.
Per Cristo nostro Signore.
Tota pulchra
Solista Tota pulchra es Maria.
Assemblea Tota pulchra es Maria.
Solista Et macula originalis non est in te.
Assemblea Et macula originalis non est in te.
Solista Tu gloria Jerusalem.
Assemblea Tu laetitia Israel.
Solista Tu honorificentia populi nostri.
Assemblea Tu advocata peccatorum.
Solista O Maria.
Assemblea O Maria.
Solista Virgo prudentissima.
Assemblea Virgo clementissima.
Solista Ora pro nobis.
Assemblea Intercede pro nobis
Tutti ad Dominum Jesum Christum.
San Massimiliano Maria Kolbe, Alla Vergine Immacolata
«Vergine Immacolata,
fa’ che io possa cantare le tue lodi
con il mio impegno totale e il mio sacrificio personale.
Fa’ che io possa vivere, lavorare, soffrire,
consumarmi e dare la mia vita per te.
Possa io contribuire a un’esaltazione sempre maggiore di te
e rendere più gloria a te di chiunque altro in passato.
Fa’ che gli altri possano superarmi in zelo
nell’esaltarti perché io possa superarli a mia volta.
Così, in una nobile emulazione,
possa la tua gloria crescere sempre,
in accordo col desiderio di Colui che ti ha esaltata sopra ogni creatura.
Dio è più glorificato in te che in tutti i suoi santi.
Per tuo tramite Dio ha creato il mondo
e per tuo tramite mi ha chiamato alla vita.
Rendimi degno di lodarti, o Vergine Immacolata».
San Bernardo, Omelia in lode della Vergine Madre
«… Chiunque tu sia, che hai l’impressione di essere sballottato nei flutti di questo mondo tra burrasche e tempeste invece di camminare per terra, non distogliere lo sguardo dallo splendore di questa stella, se non vuoi esser travolto dalle tempeste!
Se insorgono i venti della tentazione, se ti imbatti negli scogli delle tribolazioni, guarda la stella, invoca Maria!
Se sei assalito dalle ondate della superbia, dell’ambizione, della calunnia, della gelosia, guarda la stella, chiama Maria!
Se l’ira, o l’avarizia, o le lusinghe della carne hanno scosso la navicella della tua anima, guarda Maria!
Se, turbato dall’enormità dei peccati, confuso per le brutture della tua coscienza, impaurito dal rigore del giudizio, cominci ad essere risucchiato dal baratro della tristezza e dall’abisso della disperazione, pensa a Maria!
Nei pericoli, nelle difficoltà, nei dubbi, pensa a Maria, invoca Maria!
Non si allontani dalla tua bocca, non si allontani dal tuo cuore e per ottenere l’aiuto della sua preghiera, non tralasciare di seguire l’esempio della sua condotta di vita.
Seguendola, non uscirai di strada; pregandola non dispererai; pensando a lei non sbaglierai; se lei ti sostiene, non cadi; se ti protegge, non temi; se ti guida, non ti affaticherai; se ti sarà favorevole raggiungerai la meta…»
Santa Caterina da Siena, Lodi alla Vergine
«O Maria, Maria, tempio della Trinità.
O Maria, portatrice del fuoco; Maria porgitrice di Misericordia;
Maria, ricompratrice dell’umana generazione,
perché sostenendo la carne tua nel Verbo, fu ricomprato il mondo.
Cristo ricomprò con la sua passione
e tu con il tuo dolore del corpo e della mente.
O Maria, mare pacifico; Maria, donatrice di pace; Maria terra fruttifera.
Tu, Maria, sei quella pianta novella
dalla quale abbiamo il fiore odorifero del Verbo Unigenito Figliolo di Dio,
perocché in te, terra fruttifera, fu seminato questo Verbo.
Tu sei la terra e la pianta.
O Maria, carro di fuoco,
tu portasti il fuoco nascosto e velato sotto la cenere della tua umanità.
O Maria, vasello di umiltà,
nel quale vasello sta ed arde il lume del vero conoscimento,
col quale tu elevasti te sopra di te
e però piacesti al Padre eterno;
onde egli ti rapì
e trasse a sé amandoti di singolare amore.
Con questo lume e fuoco della tua carità,
e con l’olio della tua umiltà
traesti tu ed inclinasti la divinità sua a venire in te;
benché prima fu tratto dall’ardentissimo fuoco
della sua inestimabile carità a venire a noi».
Dante Alighieri, Canto del Paradiso
«Vergine madre, figlia del tuo figlio,
umile e alta più che creatura,
termine fisso d’eterno consiglio,
tu se’ colei che l’umana natura
nobilitasti sì, che ‘l suo fattore
non disdegnò di farsi sua fattura.
Nel ventre tuo si raccese l’amore
per lo cui caldo ne l’eterna pace
così è germinato questo fiore.
Qui se’ a noi meridïana face
di caritate, e giuso, intra i mortali,
se’ di speranza fontana vivace.
Donna, se’ tanto grande e tanto vali,
che qual vuol grazia ed a te non ricorre,
sua disïanza vuol volar sanz’ali.
La tua benignitate non pur soccorre
a chi domanda, ma molte fiate
liberamente al dimandar precorre.
In te misericordia, in te pietate,
in te magnificenza, in te s’aduna
quantunque in creatura è di bontade».
Novena della solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria
(riflessione proposta il 29 novembre alle Suore della Riparazione – “Stella Maris”)
Oggi inizia la novena dell’Immacolata e vorrei percorrere i testi evangelici che la Liturgia del giorno propone. Ne metterei in evidenza una frase – nella Messa, prima della comunione, diciamo: … di’ soltanto una parola ed io sarò salvato –; con la speranza che ci aiuti a camminare incontro al mistero dell’Annunciazione del Signore (e della risposta di Maria) – si tratta del brano che leggeremo nel giorno della Solennità –. Una pagina di riferimento per ogni persona chiamata a seguire Gesù casto, povero e obbediente in modo particolare in questo Anno della vita consacrata che inizia oggi e si protrarrà sino alla festa della Presentazione del Signore (2 febbraio) del 2016.
Sabato 29 novembre
Luca 21, 34-36: «State attenti a voi stessi, … Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dell’uomo» (vv. 34. 36).
Le preghiere possono aiutare la preghiera (cioè l’unione continua e profonda con il mistero di Dio), ma non la possono sostituire. È grazia da chiedere e da attendere con pazienza.
Si tratta di educarsi a coltivare l’orazione mentale accanto a quella vocale. Alla seconda si è dato un ampio spazio nella catechesi, mentre alla prima, quella mentale, mi sembra non sia insegnata in modo adeguato, mentre è fondamentale per poter “pregare in ogni momento”, come chiede, esige Gesù.
Domenica 30 (I Domenica di Avvento – anno B)
Marco 13, 33-37: «Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento… Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!» (vv. 33. 37). Ogni azione è importante agli occhi di Dio!
In questo senso, ogni scelta che compiamo ha un duplice esito: può rafforzare come anche indebolire l’unione con Dio. E, quindi, si tratta di verificare le scelte che facciamo o che non facciamo. Qui si manifesta cosa ci sta veramente a cuore e cosa riteniamo secondario o addirittura inutile.
Lunedì 1° dicembre
Matteo 8, 5-11: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito […] in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande!» (vv. 8b. 10b). Vorrei citare due espressioni che evidenziano l’importanza di non limitarsi ad ascoltare o a insegnare la Parola di Dio, ma a metterla in pratica dopo averla ascoltata.
Ciò che Pietro rispose a Gesù che gli chiedeva di gettare le reti dopo una notte nella quale Pietro e i suoi non avevano pescato nulla (“[…] ma sulla tua parola, getterò le reti”: Lc 5, 5) … e presero una quantità enorme di pesci (cf. Lc 5, 6).
La terribile critica di Gesù ai dottori della legge: “[…] essi dicono e non fanno” (Mt 23, 3).
Martedì 2
Luca 10, 21-24: «Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo» (v. 21).
Papa Francesco ha voluto usare le seguenti espressioni per aprire l’Esortazione apostolica Evangelii gaudium: «La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù. […] Con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia» (n. 1).
Paolo parlando del frutto dello Spirito mette la gioia subito dopo l’amore, e prima della pace e della pazienza (cf. Gal 5, 22. Nel versetto 19 presenta un lungo elenca di “frutti della carne”).
Non possiamo rubare al mondo la testimonianza di questa Gioia di Gesù (cf. Gv 15, 11); come anche della gioia che deriva dall’essere stati chiamati da Lui (cf. Gv 15, 16), di essercene accorti e di averlo seguito con una scelta di vita totale, definitiva e per sempre.
Alla quale, con la grazia di Dio, cerchiamo di essere e rimanere fedeli (cf. Gv 15, 4).
Interessante quanto si narra di san Filippo Neri che mentre parlava a Gesù dicendogli non togliergli la mano dalla testa, secondo la tradizione, si sentì rispondere: ma tu però non spostarla!
Mercoledì 3
Matteo 15, 29-37: «Tutti mangiarono a sazietà. Portarono via i pezzi avanzati: sette sporte piene» (v. 37). In questo Anno della vita consacrata ritengo che sia un dovere ricordare alla Chiesa intera il grande valore della povertà e del distacco dai beni per una vita fraterna sempre più concreta.
La vita fraterna ha bisogno di condivisione e questa, a sua volta, muove la Provvidenza di Dio.
Non possiamo sottovalutare alcune frasi emblematiche di Gesù o ridurne la portata “rivoluzionaria” dopo aver parlato di non pensare come i pagani che si preoccupano della propria vita, del vestito, del cibo: “[…] Cercate invece anzitutto il Regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta” (Mt 6, 33). Oppure ancora: “Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. […] Date e vi sarà dato” (Lc 6, 36. 38).
Giovedì 4
Matteo 7, 21. 24-27: «Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia» (v. 24).
Più volte il Papa Paolo VI ha affermato e scritto diceva che il mondo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri, e se ascolta i maestri è perché sono testimoni (cf. Esortazione apostolica Evangelii nuntiandi [8 dicembre 1975]).
Possiamo (e dobbiamo) aiutarci a verificare fino a che punto pensiamo e agiamo secondo il Vangelo. Ne va della incidenza della nostra catechesi e dell’evangelizzazione.
Venerdì 5
Matteo 9, 27-31: «Avvenga per voi secondo la vostra fede» (v. 29b). Sì, non possiamo rinunciare ad esercitarci nella fede cosicché cresca secondo l’affermazione di Gesù (cf. Lc 17, 5-6; Mt 21, 21s).
Sabato 6
Matteo 9, 35-38; 10, 1. 6-8: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della mese, perché mandi operai nella sua messe!» (v. 37s).
La preghiera diventa potente quando è nella concordia (cf. At 1, 14; 4, 32; Mt 18, 19s) e radicata nella sofferenza vissuta in unione a Gesù per la conversione dei peccatori. Il “martirio bianco” è il vivere la castità, ma anche il perseverare nella fede, fino alla fine e nonostante tutto (cf. Rm 8, 28). In questo periodo di grazia possiamo forse dare risalto a una verifica del come, quando e quanto preghiamo.
Domenica 7 (II di Avvento)
Marco 1, 1-8: «Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo» (v. 8). Non possiamo limitarci a credere nella persona dello Spirito Santo, ma dovremmo augurarci che il maggior numero di battezzati ne possa sperimentare la Potenza e la Forza, come è accaduto a Maria e più volte nella storia della Chiesa a una schiera di persone semplici, di cui alcuni proclamati beati o santi.
Lunedì 8
Luca 1, 26-38: «Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te … Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola» (vv. 28. 38).
Imitare Maria è impegnarsi a tendere alla santità (cf. 1Ts 4, 3); è servire e dare la vita per il Regno di Dio (cf. Mc 10, 45) impegnandosi a fare la propria parte affinché nella Chiesa diventi sempre più visibile l’auspicio del Salmo 132 così da mostrare la Comunione dei santi.
Rocchi don Emilio