PREGHIERA, EMOZIONE E RICORDI
PER RIDIRE IL NOSTRO “GRAZIE” A DIO E A MARIA.
Esattamente 5 anni fa, Nicholas Sbaffoni lottava tra la vita e la morte a seguito di un terribile incidente avvenuto il 20 agosto. Per mesi, tantissimi di noi, ma anche di altri paesi e parrocchie, si sono ritrovati ogni sera per pregare il rosario uniti per la sua guarigione, certi che “se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro” (Mt 18,19-20). Fu una commovente e lunga catena d’amore che ci ha fatto sperimentare la presenza di Dio. Ci siamo sentiti amati, ascoltati, esauditi!
Per dire il nostro “grazie” a cinque anni da quel giorno vogliamo trovarci nella chiesa parrocchiale! Il 20 agosto dalle 21,30 insieme a persone che verranno anche da altre Parrocchie e che hanno vissuto con noi quei momenti tremendi ma pieni di speranza, avremo modo di vivere la preghiera e la lode. Chiediamo sin da ora lo Spirito Santo affinché ci dia la grazia di sperimentare quella comunione fraterna da cui scaturiscono ancora più intense e fruttuose le nostre parole! Sempre insufficienti, ma indispensabili e volute da Gesù.
Vi ricordate, quando al lebbroso tornato indietro dopo la guarigione per ringraziare, Gesù disse: “Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero? E gli disse: Alzati e va’; la tua fede ti ha salvato!” (Lc 17, 17-19).
Vogliamo proprio trovarci per ringraziare.
Chi potrà e vorrà!
Giovani della Parrocchia di Santa Maria Apparente
Venti giorni di coma e 7 organi fuori uso: «Travolto da un albero, così sono rinato»
Civitanova Marche (Macerata), 23 agosto 2015 – Oltre trecento persone hanno partecipato, nella chiesa centrale di Santa Maria Apparente, alla serata della riflessione organizzata dal parroco don Emilio, in occasione dei cinque anni passati da quando un albero si schiantò improvvisamente sulla strada addosso a Nicholas Sbaffoni, allora diciannovenne. Un dramma che sconvolse il quartiere e l’intera città, che vissero giornate, settimane e mesi di angoscia e speranza fino all’epilogo positivo della vicenda. C’era anche Nicholas, l’altra sera, tranquillo e sereno. Un miracolo compiuto dall’opera magistrale dei sanitari del Sant’Orsola-Malpighi di Bologna, dalla vicinanza di tutti e da quel pizzico di mistero che accompagna sempre eventi di questo tipo. Una serata per pregare, ricordare e riflettere su che cosa? Don Emilio non parla di miracolo, ma ci va vicino e pone il dubbio. «Ci sono tante tragedie che segnano la vita degli uomini e molti purtroppo non la raccontano – dice –. Nicholas invece è qui con noi. C’è da chiedersi il perché…». E forse se lo chiedono in tanti. Il caso? L’angelo custode? O la mano di Dio?
Nicholas, come sono stati questi cinque anni?
«Sono stati veloci. Molto veloci. Ho maturato rapporti intensi e forti con la gente; l’ho sempre sentita vicino e mi ha aiutato molto. Ho passato momenti difficili che però ho superato grazie al conforto della famiglia, gli amici, tutti».
Quel pomeriggio andava a casa di un’amica per studiare: i libri, poi, li ha buttati?
«No, li ho ripresi. Molto tempo dopo ma li ho ripresi, mi sono diplomato all’Istituto Tecnico di Agraria, ma non lavoro nella materia per la quale ho studiato. Aiuto in parrocchia, mi occupo di un gruppo chiamato «Piccoli Sogni», e sto seguendo un corso di fumetti e altre forme artistiche».
Lei è in gran forma e si vede…
«Sì, sto bene, anche se periodicamente debbo sottopormi a delle analisi».
Che cosa ricorda di quel giorno?
«Assolutamente niente. I testimoni dicono che stavo in piedi e camminavo come se non fosse successo niente, ma è un particolare che io non ricordo. A Bologna i sanitari mi hanno tenuto in coma farmacologico e ho cominciato a realizzare qualcosa solo dopo una ventina di giorni».
A che tipo di intervento è stato sottoposto?
«Un solo intervento con reimpianto di sette organi». Al termine della serata, anche Nicholas ha preso la parola. Pochissime parole! «Grazie a tutti per l’aiuto che mi avete dato».
Giuliano Forani
Il Resto del Carlino