Il 10 dicembre si è promosso un pellegrinaggio. Si è giunti a “La Valle del primo presepe” per festeggiare gli 800 anni del “Natale di Greccio”; abbiamo anche approfittato dell’offerta della Penitenzieria Apostolica di far lucrare l’indulgenza plenaria «a tutti i fedeli che, alle solite condizioni, dal’8 dicembre al 2 febbraio visiteranno una chiesa affidata alla cura pastorale dei frati francescani di tutto il mondo»(“Avvenire”, 1° dicembre p. 25). Francesco, il 29 settembre 2023, da papa Onorio III aveva ricevuto l’approvazione della Regula (gli era stato bocciato un primo testo presentato nel 1221), aveva il desiderio di contemplare la nudità del bambino Gesù che nasce a Betlemme povero tra i poveri. Lì, inizia quel Suo totale “mettersi nelle nostre mani” che ne anticipa la definitiva consegna in Croce. Non erano pochi coloro che rappresentavano la mangiatoia come un “piccolo sepolcro”; Francesco, grazie alla concreta e fattiva amicizia con il “signore di Greccio”, Giovanni Velita, rende visibile questo “segno” per tutti. Borgo e Santuario – secondo il nostro parere – tramandano il fascino di “quel giorno” e aiutano i pellegrini ad aprire cuore e mente alle molteplici “nascite” di Gesù: a quella di Betlemme, a quella di Greccio, a quella della celebrazione eucaristica, a quella nei singoli cuori, a quelle nelle famiglie, a quella tra persone che si accolgono, si rispettano e si amano da fratelli e sorelle nella fede dell’Unico “Padre che è nei cieli”.
Nel pomeriggio si è andati al Santuario, dove San Francesco ha rappresentato la natività.
Alcune foto del pellegrinaggio
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