BIOGRAFIA
Fra Andrea è nato a Roma, il 9 aprile 1985. Era un bambino solare ed allegro, sempre curioso, amante della vita e dello stare insieme. Frequentò l’asilo e le elementari presso la scuola san Francesco, delle suore Francescane della Misericordia, dove si innamorò del santo di Assisi e maturò una spiccata sensibilità per i temi religiosi.
Alle medie, però, perse quella fede schietta avuta da bambino e, pur continuando a frequentare i gruppi parrocchiali, lo fece con l’animo del contestatore. Fu tra i 15 e i 19 anni che visse il suo massimo allontanamento dalle vie del Vangelo. Amante delle compagnie e delle spensieratezze, condivise lo stile “dissoluto” di tanti giovani romani, e si lasciò affascinare dalle nuove religiosità neo-pagane, permeate di spirito magico, in cui subito prese parte attiva. Negli stessi anni, frequentava con profitto il Liceo Scientifico e coltivava i suoi interessi: il teatro, il disegno e la scrittura.
A 19 anni, fu l’inizio di una svolta. Era la notte di Pasqua del 2004 e Andrea usciva da una discoteca insieme ad una ragazza; erano circa le 4 del mattino. Mentre la riaccompagnava a casa, ebbe un incidente. La macchina fu distrutta, ma la ragazza rimase miracolosamente illesa; Andrea si spaccò gravemente un labbro e perse alcuni denti, ma nulla più. Nel momento in cui si celebrava la Risurrezione, il Signore aveva steso una mano verso di lui e l’aveva salvato. Quella notte, in ospedale, Andrea avvertì per la prima volta, dopo anni, il desiderio di pregare Gesù e Maria. Non formulò una preghiera precisa, ma Dio accolse l’anelito del suo cuore.
Da quell’ora, senza rendersene conto e senza fare sforzi, iniziò a lasciare le cattive abitudini e intraprese un percorso spirituale che doveva prepararlo all’incontro con Dio. Avvenne la mattina di Pasqua del 2006. Andrea si trovava in macchina, davanti la Basilica di sant’Agnese sulla Nomentana, quando sentì l’invito interiore ad entrare in Chiesa. Parcheggiò immediatamente e, appena varcata la soglia, fu sorpreso dall’abbraccio di Dio, Padre di misericordia, che l’attendeva e che lo strinse forte a Sé. Fu l’incontro decisivo! Ricevuta la comunione, Andrea scoppiò in lacrime, sperimentando nella sua vita l’infinito amore e il perdono di Dio. Perdono che accolse anche nel saramento della riconciliazione.
Fu un’esperienza che mutò profondamente la sua vita e fu così coinvolgente che Andrea iniziò a frequentare quotidianamente l’eucaristia, maturando il desiderio di camminare sulle vie del Vangelo.
La vocazione arrivò qualche mese più tardi. Andrea incontrò provvidenzialmente i Fratelli Francescani Missionari del Cuore di Gesù e di Maria Immacolata e iniziò a frequentarli, prendendo parte a piccoli ritiri e momenti di preghiera. Fu in uno di quegli incontri, che Andrea avvertì, intima nell’anima, la presenza del Signore che lo invitava a seguirlo, unendosi ai Fratelli Francescani. Fu così soave l’invito, che Andrea non poté dire di no! Così, appena conclusa la Laurea triennale in Fisica ed Astrofisica, entrò in Istituto.
Dopo un primo periodo di formazione, avvenuto tra Roma e Montefalco (PG), fra Andrea conseguì il baccalaureato in Teologia a Roma. Nei week-end e durante le estati, prestava servizio pastorale prima a Bevagna (PG), poi a Roccaporena di Cascia (PG). Partecipava, inoltre, a numerose missioni popolari e visse con intensità una prolungata missione nel Carcere di Viterbo. Al termine del Baccalaureato, è stato nominato responsabile della formazione iniziale dei Fratelli Francescani, svolgendo questo incarico prima a Roccaporena di Cascia e poi, dal dicembre 2013, a Civitanova Marche (MC). Ordinato diacono da Mons. Luigi Conti il 28/06/2014, si appresta ora ad essere ordinato presbitero.
DOMENICA 28 Giugno Fra Andrea Patanè nella Celebrazione Eucaristica delle ore 17,30 nella Cattedrale di Fermo, sarà ordinato presbitero da S.E. mons. Luigi Conti. Presiederà l’Eucaristia Domenica 5 luglio alle ore 11,15; poi il pranzo insieme in oratorio.
Descrizione del dipinto
Soggetto centrale dell’opera sono io che celebro avvolto dal Cristo Risorto, fatto di luce, che mi abbraccia, sostiene e celebra con me/in me.
Sul retro, vi è una crocifissione, in quanto Cristo è il Crocifisso-Risorto. E’ infatti nell’interezza del mistero pasquale, nella sua dinamica di umiliazione e glorificazione, che ha origine lo straordinario mistero che oggi (il 28/06) mi avvolge e consacra.
Una fascia color carne unisce la crocifissione e l’eucaristia che è sull’altare. Il color pelle di Gesù crocifisso, che continua in trasparenza sotto il volto del risorto, prosegue nel color carne del mio viso e in quello dello stolone centrale della casula, fino alla patena, a dire che è la stessa carne di Cristo a rendersi presente nell’ostia consacrata. In tale modo, poi, tutto è unito: l’incarnazione (il color pelle), il crocifisso-risorto e l’eucaristia celebrata, volendo indicare come uno sia il compimento dell’altro e come in tutto sia l’unico Cristo.
L’oro indica i luoghi della presenza di Cristo, nelle specie eucaristiche (patena e calice) e nelle mie vesti sacerdotali, come ad indicare la presenza di Cristo che si attua nel ministero ordinato.
La zona scura sotto l’altare è terra grezza, ben arata. Sta ad indicare, da un lato, che io son fatto di terra, e che il sublime mistero che oggi mi trasforma e consacra, poggia sul mio nulla, sul mio essere terra. E’, però, anche il terreno buono del Vangelo. Il mio nome, infatti, è scritto in color grano, come a dire che spero di essere e dare quel frutto abbondante che il Signore, senz’altro, desidera.
Fra Andrea Patanè, FFm
Alcuni mesi fa, poco dopo il mio ingresso in Parrocchia, Fra Andrea mi ha consegnato questa poesia. Vi si descrive – ritengo – un poter essere più che un “essere” vissuto in continuità e consapevolezza. Mi sembra utile però condividerla nel sito della Parrocchia, perché è anche veritiero quanto vi viene descritto in modo poetico e simbolico. Può aiutare a renderci conto dei doni incredibili e pieni di responsabilità, che il Dio tre volte santo, ha messo nelle nostre povere mani. Ma – è bene non dimenticarlo mai! – senza lasciarci privi del suo Santo Spirito. È lui infatti che può farci attraversare la morte del nostro “io” facendoci risorgere a vita nuova. Ogni volta che gliene diamo la possibilità. E coinvolgendo in questa divina avventura un numero di fratelli e sorelle, sempre maggiore. Per la sola gloria di Dio, che Maria ci insegna ad amare nella verità.
Grazie Fra Andrea, don Emilio
Emilio Rocchi,
Sacerdote
Non saprei dirvi quando ho iniziato
a lasciarmi trasformare in Dio,
ma incredibile è stato stupirmi
che quanto in me Dio creava
era quel che occorreva all’intorno.
E prima che potessi accorgermi,
mi sono ritrovato padre,
e ad ogni creatura ho detto “fratello”,
e “madre” ho onorato
ogni esperienza.
E così sorrido
del sorriso dei santi,
perché ho percorso l’abisso
e nella mia carne mortale
si sono congiunti
la terra ed il cielo.
Fra Andrea Patanè, FFm
Alcune foto della sua ordinazione nel duomo di Fermo – 28.06.2015
Alcune foto della prima celebrazione Eucaristica presieduta da Fra Andrea – 5.07.2015
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