Domenica scorsa mi è stato chiesto da don Emilio se ero disposta a scrivere qualcosa sui giochi olimpici di Rio. Subito ho detto di sì, ma non avevo alcuna ispirazione … poi in televisione ho avuto modo di rivedere il film Invictus – L’invincibile, capolavoro di Clint Eastwood (2009), e, ecco, mi è venuto in mente di scrivere qualcosa sul valore straordinario dello sport alla vigilia dell’apertura dei giochi. Nelson Mandela riuscì a trasformare il rugby, una cosa da bianchi e odiata dai neri (la squadra [gli Springboks] era formata esclusivamente da bianchi) in un’opportunità per unire il Sudafrica. Mandela valorizzò il campionato mondiale del 1995 svoltosi nel suo paese, fortemente diviso a causa dell’apartheid – decisivo il contributo di François Pienaar, capitano della nazionale sudafricana – per pacificarlo. Mandela diceva: Lo sport ha il potere di cambiare il mondo. Ha il potere di ispirare. Ha il potere di unire il popolo come poche altre cose sanno fare. La vittoria in finale contro la fortissima Nuova Zelanda (i temibili All Blacks) aiutò effettivamente a procedere nel processo di integrazione razziale e a infondere speranze per il futuro. E se i Giochi, oltre che farci sperimentare forti emozioni, divenissero un’occasione per crescere nella fraternità universale in questa stagione così drammaticamente segnata da conflitti e contrasti? È quello che possiamo augurarci!
Valentina Freda