“Padre Santo, preghiamo per Lei; Le chiediamo umilmente di pregare per la Chiesa che è in Italia e per tutti coloro che in questo momento stanno soffrendo”.

 

Una proposta di “Pax Christi” per celebrare il 7° anniversario del Pontificato di Bergoglio.

 

MOMENTO DI PREGHIERA NELL’ANNIVERSARIO DELL’ELEZIONE DI FRANCESCO IL 13 MARZO 2013

 

CON FRANCESCO …  PER FRANCESCO …

 

CON FRANCESCO…

 

La Chiesa è Popolo… Popolo di Dio che cammina nella storia portando la luce del vangelo… un Popolo che è annunciatore di amore, di pace, di giustizia, di legalità   un popolo attento ai poveri, agli emarginati, ai dimenticati, un popolo che denuncia le strutture di peccato e che annuncia una riconciliazione con la storia e con la creazione tutta.

In una parola, è un popolo che annuncia il Regno di Dio: lo intravvede, lo prepara, lo invoca, lo anticipa con gesti, parole, scelte e posizioni inequivocabilmente ispirate al vangelo di Gesù Cristo.

Assieme a Francesco, noi Chiesa-Popolo ci sentiamo impegnati con lui a dare questo annuncio in un mondo armato, violento, disperato, lacerato da divisioni e discordie ma anche ricco di semi di speranza.

Assieme con Lui preghiamo per le nazioni, tutte le nazioni, per i popoli di tutto il mondo che formano l’unica famiglia umana.

Assieme a Lui preghiamo per la nostra madre Terra ferita, sfruttata, violentata, deturpata, affinché ogni uomo impari a fare pace con lei e si prenda cura di questa nostra casa comune.

Assieme a Francesco preghiamo anche per la Chiesa, che porta sul suo corpo i segni delle divisioni, delle incomprensioni, delle ideologie religiose che nulla hanno a che fare con l’annuncio del Dio di Gesù Cristo, dei compromessi con il potere o con il denaro.

Questa sera, anniversario della sua elezione, vogliamo pregare con Francesco per tutto questo unendo il nostro cuore al suo.

 

  1. Con Francesco per la pace nel mondo:

Le terribili prove dei conflitti civili e di quelli internazionali, aggravate spesso da violenze prive di ogni pietà, segnano a lungo il corpo e l’anima dell’umanità. Ogni guerra, in realtà, si rivela un fratricidio che distrugge lo stesso progetto di fratellanza, inscritto nella vocazione della famiglia umana.

La guerra, lo sappiamo, comincia spesso con l’insofferenza per la diversità dell’altro, che fomenta il desiderio di possesso e la volontà di dominio. Nasce nel cuore dell’uomo dall’egoismo e dalla superbia, dall’odio che induce a distruggere, a rinchiudere l’altro in un’immagine negativa, ad escluderlo e cancellarlo. La guerra si nutre di perversione delle relazioni, di ambizioni egemoniche, di abusi di potere, di paura dell’altro e della differenza vista come ostacolo; e nello stesso tempo alimenta tutto questo.

(Francesco, Messaggio per la giornata della pace, 2020)

 

Viene portata ai piedi del crocifisso la bandiera della pace assieme a una candela accesa (canto)

 

Signore Dio di pace, ascolta la nostra supplica!

Abbiamo provato tante volte e per tanti anni a risolvere i nostri conflitti con le nostre forze e anche con le nostre armi; tanti momenti di ostilità e di oscurità; tanto sangue versato; tante vite spezzate; tante speranze seppellite… Ma i nostri sforzi sono stati vani. Ora, Signore, aiutaci Tu! Donaci Tu la pace, insegnaci Tu la pace, guidaci Tu verso la pace. Apri i nostri occhi e i nostri cuori e donaci il coraggio di dire: “mai più la guerra!”; “con la guerra tutto è distrutto!”. Infondi in noi il coraggio di compiere gesti concreti per costruire la pace. Signore, Dio di Abramo e dei Profeti, Dio Amore che ci hai creati e ci chiami a vivere da fratelli, donaci la forza per essere ogni giorno artigiani della pace; donaci la capacità di guardare con benevolenza tutti i fratelli che incontriamo sul nostro cammino. Rendici disponibili ad ascoltare il grido dei nostri cittadini che ci chiedono di trasformare le nostre armi in strumenti di pace, le nostre paure in fiducia e le nostre tensioni in perdono. Tieni accesa in noi la fiamma della speranza per compiere con paziente perseveranza scelte di dialogo e di riconciliazione, perché vinca finalmente la pace. E che dal cuore di ogni uomo siano bandite queste parole: divisione, odio, guerra! Signore, disarma la lingua e le mani, rinnova i cuori e le menti, perché la parola che ci fa incontrare sia sempre “fratello”, e lo stile della nostra vita diventi: shalom, pace, salam! Amen.

(Francesco)

 

  1. Con Francesco per il disarmo nucleare

Con convinzione desidero ribadire che l’uso dell’energia atomica per fini di guerra è, oggi più che mai, un crimine, non solo contro l’uomo e la sua dignità, ma contro ogni possibilità di futuro nella nostra casa comune. L’uso dell’energia atomica per fini di guerra è immorale, come allo stesso modo è immorale il possesso delle armi atomiche, come ho già detto due anni fa. Saremo giudicati per questo.

Come possiamo proporre la pace se usiamo continuamente l’intimidazione bellica nucleare come ricorso legittimo per la risoluzione dei conflitti? Che questo abisso di dolore richiami i limiti che non si dovrebbero mai oltrepassare. La vera pace può essere solo una pace disarmata.

(Francesco, Discorso a Hiroshima, 24 novembre 2019)

 

Portiamo ai piedi del crocifisso l’enciclica di Giovanni XXIII Pacem in terris assieme a una candela accesa (canto)

 

Non dobbiamo mai dimenticarci, Signore, che la pace è come un’acqua che discende dal cielo.

Ma allora Signore dobbiamo riconoscere che è un bluff limitarsi a chiedere la pace in chiesa,

e poi non muovere un dito per denunciare la corsa alle armi,

il loro commercio clandestino e la follia degli scudi spaziali.

Per impedire la crescente militarizzazione del territorio.

Per smascherare la logica della guerra sottesa a tante scelte pubbliche e private.

Per indicare nelle leggi dominanti di mercato i focolai della violenza.

Per accelerare l’accoglimento di criteri che favoriscano un nuovo ordine economico internazionale. Per tracciare percorsi concreti di una educazione autentica alla pace.

Fa o Signore che sappiamo esporci a scelte più coraggiose, anche con i segni paradossali ma eloquenti dell’obiezione di coscienza, in tutte le sue forme, sui crinali della contraddizione. Amen

(don Tonino Bello, SMAB 4, p. 149.) 

 

  1. Con Francesco per la fratellanza universale

“Questo Documento, in accordo con i precedenti Documenti Internazionali che hanno sottolineato l’importanza del ruolo delle religioni nella costruzione della pace mondiale, attesta quanto segue:

  • La forte convinzione che i veri insegnamenti delle religioni invitano a restare ancorati ai valori della pace; a sostenere i valori della reciproca conoscenza, della fratellanza umanae della convivenza comune; a ristabilire la saggezza, la giustizia e la carità e a risvegliare il senso della religiosità tra i giovani, per difendere le nuove generazioni dal dominio del pensiero materialistico, dal pericolo delle politiche dell’avidità del guadagno smodato e dell’indifferenza, basate sulla legge della forza e non sulla forza della legge.
  • La libertà è un diritto di ogni persona: ciascuno gode della libertà di credo, di pensiero, di espressione e di azione. Il pluralismo e le diversità di religione, di colore, di sesso, di razza e di lingua sono una sapiente volontà divina, con la quale Dio ha creato gli esseri umani. Questa Sapienza divina è l’origine da cui deriva il diritto alla libertà di credo e alla libertà di essere diversi. Per questo si condanna il fatto di costringere la gente ad aderire a una certa religione o a una certa cultura, come pure di imporre uno stile di civiltà che gli altri non accettano.
  • La giustizia basata sulla misericordia è la via da percorrere per raggiungere una vita dignitosa alla quale ha diritto ogni essere umano.
  • Il dialogo, la comprensione, la diffusione della cultura della tolleranza, dell’accettazione dell’altro e della convivenza tra gli esseri umani contribuirebbero notevolmente a ridurre molti problemi economici, sociali, politici e ambientali che assediano grande parte del genere umano”.

(Documento sulla Fratellanza universale, 4 febbraio 2019)

 

Portiamo ai piedi del crocifisso un mappamondo e una candela accesa (canto)

 

Spirito di giustizia, scuotici dall’omertà.

Liberaci dalla tristezza di non saperci più indignare per i soprusi consumati sui poveri.

Preservaci dalla tragedia di dover riconoscere

Che le prime officine della violenza e dell’ingiustizia sono ospitate nel nostro cuore.

Donaci la gioia di capire che non parli solo ai microfoni delle nostre chiese.

Che nessuno possa menar vanto di possederti.

E che, se i semi del Verbo sono diffusi in tutte le aiuole,

è anche vero che i tuoi gemiti si esprimono nelle lacrime dei maomettani

e nelle verità dei buddisti, negli amori degli indù e nel sorriso degli idolatri,

nelle parole buone dei pagani e nella rettitudine degli atei.

(don Tonino Bello, Non c’è fedeltà senza rischio, pp. 157-158.)

 

  1. Con Francesco per i migranti, gli emarginati, gli esclusi

Il mio pensiero va agli “ultimi” che ogni giorno gridano al Signore, chiedendo di essere liberati dai mali che li affliggono. Sono gli ultimi ingannati e abbandonati a morire nel deserto; sono gli ultimi torturati, abusati e violentati nei campi di detenzione; sono gli ultimi che sfidano le onde di un mare impietoso; sono gli ultimi lasciati in campi di un’accoglienza troppo lunga per essere chiamata temporanea. Essi sono solo alcuni degli ultimi che Gesù ci chiede di amare e rialzare.

Purtroppo le periferie esistenziali delle nostre città sono densamente popolate di persone scartate, emarginate, oppresse, discriminate, abusate, sfruttate, abbandonate, povere e sofferenti. Nello spirito delle Beatitudini siamo chiamati a consolare le loro afflizioni e offrire loro misericordia; a saziare la loro fame e sete di giustizia; a far sentire loro la paternità premurosa di Dio; a indicare loro il cammino per il Regno dei Cieli.

Sono persone, non si tratta solo di questioni sociali o migratorie! “Non si tratta solo di migranti!”, nel duplice senso che i migranti sono prima di tutto persone umane, e che oggi sono il simbolo di tutti gli scartati della società globalizzata.

(Francesco, Omelia, 8 luglio 2019)

 

Portiamo ai piedi del crocifisso un pezzo di legno che rappresenta il legno dei barconi con cui molti fratelli e sorelle hanno cercato nuova speranza e una candela accesa (canto)

 

Dio di misericordia, Ti preghiamo per tutti gli uomini, le donne e i bambini, che sono morti dopo aver lasciato le loro terre in cerca di una vita migliore. Benché molte delle loro tombe non abbiano nome, da Te ognuno è conosciuto, amato e prediletto. Che mai siano da noi dimenticati, ma che possiamo onorare il loro sacrificio con le opere più che con le parole.
“Ti affidiamo tutti coloro che hanno compiuto questo viaggio, sopportando paura, incertezza e umiliazione, al fine di raggiungere un luogo di sicurezza e di speranza. Come Tu non hai abbandonato il tuo Figlio quando fu condotto in un luogo sicuro da Maria e Giuseppe, così ora sii vicino a questi tuoi figli e figlie attraverso la nostra tenerezza e protezione”.
“Fa’ che, prendendoci cura di loro, possiamo promuovere un mondo dove nessuno sia costretto a lasciare la propria casa e dove tutti possano vivere in libertà, dignità e pace. Dio di misericordia e Padre di tutti, destaci dal sonno dell’indifferenza, apri i nostri occhi alle loro sofferenze e liberaci dall’insensibilità, frutto del benessere mondano e del ripiegamento su se stessi. Ispira tutti noi, nazioni, comunità e singoli individui a riconoscere che quanti raggiungono le nostre coste sono nostri fratelli e sorelle.
Aiutaci a condividere con loro le benedizioni che abbiamo ricevuto dalle tue mani e riconoscere che insieme, come un’unica famiglia umana, siamo tutti migranti, viaggiatori di speranza verso di Te, che sei la nostra vera casa, là dove ogni lacrima sarà tersa, dove saremo nella pace, al sicuro nel tuo abbraccio
“.

(Francesco, 16 aprile 2016)

 

  1. Con Francesco per la nostra casa comune
  2. «Laudato si’, mi’ Signore», cantava san Francesco d’Assisi. In questo bel cantico ci ricordava che la nostra casa comune è anche come una sorella, con la quale condividiamo l’esistenza, e come una madre bella che ci accoglie tra le sue braccia: «Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre Terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori et herba».
  3. Questa sorella protesta per il male che le provochiamo, a causa dell’uso irresponsabile e dell’abuso dei beni che Dio ha posto in lei. Siamo cresciuti pensando che eravamo suoi proprietari e dominatori, autorizzati a saccheggiarla. La violenza che c’è nel cuore umano ferito dal peccato si manifesta anche nei sintomi di malattia che avvertiamo nel suolo, nell’acqua, nell’aria e negli esseri viventi. Per questo, fra i poveri più abbandonati e maltrattati, c’è la nostra oppressa e devastata terra, che «geme e soffre le doglie del parto» (Rm8, 22). Dimentichiamo che noi stessi siamo terra (cf. Gen 2, 7). Il nostro stesso corpo è costituito dagli elementi del pianeta, la sua aria è quella che ci dà il respiro e la sua acqua ci vivifica e ristora.

(Francesco, Laudato si’, 1-2)

 

Portiamo ai piedi del crocifisso un mazzo di fiori colorato a simboleggiare la bellezza e la diversità della creazione, assieme ad una candela (canto)

 

 

Dio Onnipotente,
che sei presente in tutto l’universo
e nella più piccola delle tue creature,
Tu che circondi con la tua tenerezza
tutto quanto esiste,
riversa in noi la forza del tuo amore
affinché ci prendiamo cura
della vita e della bellezza.
Inondaci di pace, perché viviamo come fratelli e sorelle
senza nuocere a nessuno.
O Dio dei poveri,
aiutaci a riscattare gli abbandonati
e i dimenticati di questa terra
che tanto valgono ai tuoi occhi.
Risana la nostra vita,
affinché proteggiamo il mondo e non lo deprediamo,
affinché seminiamo bellezza
e non inquinamento e distruzione.
Tocca i cuori
di quanti cercano solo vantaggi
a spese dei poveri e della terra.
Insegnaci a scoprire il valore di ogni cosa,
a contemplare con stupore,
a riconoscere che siamo profondamente uniti
con tutte le creature
nel nostro cammino verso la tua luce infinita.
Grazie perché sei con noi tutti i giorni.
Sostienici, per favore, nella nostra lotta
per la giustizia, l’amore e la pace.

(Francesco, Laudato si’, 246)

 

 

 

PER FRANCESCO…

 

In questi anni abbiamo assistito a prese di posizione pro e contro il papa a causa di alcuni suoi pronunciamenti e prese di posizione. Quante critiche, quante scorrettezze, quanti sabotaggi al suo Magistero evangelico e proprio per questo rivoluzionario.

Rinunciamo a partecipare alla rissa mediatica e alle urla, atteggiamenti che ci allontanano dallo spirito nonviolento; rinunciamo anche ad ergerci ad avvocati difensori del papa (Francesco non ne ha certo bisogno perché è il Vangelo stesso a giustificare ogni suo discorso, presa di posizione, segno).

Desideriamo porci accanto a Lui prendendo sul serio l’unico vero invito che dal 13 marzo 2013 ci ha rivolto ad ogni suo discorso: pregare per Lui! E allora quest’oggi, non solo preghiamo con lui per ciò che gli sta a cuore (e che sta a cuore anche a noi), ma anche per la sua persona e per il suo pontificato, perché continui ad essere testimone limpido del vangelo.

 

Ciascuno può esprimere liberamente una preghiera per papa Francesco scrivendola su un foglietto e ponendola su un cartellone che verrà posto ai piedi del crocifisso al centro degli altri segni.

 

Si può eseguire qualche canto adatto… o mettere una musica/video come sottofondo…

 

Preghiera semplice:

 

 

O Signore, fa’ di me uno strumento della tua Pace:

Dove c’è odio, fa’ ch’io porti l’Amore.

Dove c’è offesa, ch’io porti il Perdono.

Dove c’è discordia, ch’io porti l’Unione.

Dove c’è dubbio, ch’io porti la Fede.

Dove c’è errore, ch’io porti la Verità.

Dove c’è disperazione, ch’io porti la Speranza.

Dove c’è tristezza, ch’io porti la Gioia.

 

Dove ci sono le tenebre, ch’io porti la Luce.

O Maestro, fa’ che io non cerchi tanto

di essere consolato, quanto consolare.

Di essere compreso, quanto comprendere.

Di essere amato, quanto amare.

Poiché è dando, che si riceve;

dimenticando se stessi, che si trova;

perdonando, che si è perdonati;

morendo, che si resuscita a Vita Eterna.