SETTENARIO DELLA MADONNA DEL PIANTO
Cattedrale di Fermo, 14-19 gennaio 2019
Maria e la gioia del Vangelo
Predicazioni nelle Celebrazioni delle 18 nei pellegrinaggi
delle 12 parrocchie della Vicaria di Fermo
Lunedì 14 gennaio.
Come Maria, accogliere (e seguire) la Volontà di Dio
Pellegrinaggio delle Parrocchie Santa Caterina e San Francesco
Eb 1, 1-16; Salmo 96 (97) con il rit. Adoriamo il Signore insieme ai suoi angeli; canto al vangelo: “Il regno di Dio è vicino, dice il Signore: convertitevi e credete nel Vangelo” (Mc 1, 15); Mc 1, 14-20.
Dio ci parla attraverso il Figlio Unigenito, Gesù.
Egli venuto per portare a compimento la Rivelazione, ha scelto di chiamare altri a vivere con Lui e condividerne la missione. Per questo chiama alla sua sequela – e questa sera rivolge anche a ciascuno e a ciascuna di noi questo invito a seguirLo! –. E ci chiama perché desidera farci il dono più grande, desidera insegnarci la via migliore di tutte: quella che ha scelto Maria. Lei si è abbandonata alla Volontà di Dio – “Ecco sono la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola” (Lc 1,38), dirà all’arcangelo Gabriele –, decidendosi a non seguire i propri pensieri e a rinunciare ai propri desideri per accogliere quelli di Dio, misteriosi e salvifici.
La conversione che siamo chiamati a vivere stasera?
Chiedere allo Spirito santo che possiamo deciderci di seguire la strada che ha percorso Maria, fino alla fine, cercando di ascoltare e attuare la Volontà di Dio.
Ogni giorno possiamo fare tante cose, ma non è detto che pensiamo e operiamo secondo Dio. Gesù che rimproverò Pietro dopo il primo annuncio della passione-risurrezione, dicendogli: “Tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini” (cf. Mt 16, 23b), forse, potrebbe dirlo a molti di noi.
E ci ricordiamo, inoltre, quando spiegherà ai discepoli, sorpresi perché era impegnato a parlare con la Samaritana mentre avrebbe dovuto preoccuparsi di pranzare, che “Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera” (Gv 4, 31). Fare la volontà di Dio nutre la vita più che il cibo terreno. Si tratta però di compierla non in modo approssimativo, ma con perfezione! Potrebbe essere anche la nostra ultima azione.
E il Vangelo narra di chi la fa male, perdendo tutto (cf. Lc 12, 16-21) e di chi la fa bene, salvando se stesso, come il Ladrone in croce (cf. Lc 23, 42s). Si realizza così quanto Gesù ha insegnato con la parabola delle due case: quella sulla sabbia e quella sulla roccia (cf. Mt 7, 24ss; Lc 6, 46-49).
Maria perché pienamente disponibile a compiere la Volontà di Dio (cf. Lc 1, 45), comunica una gioia speciale a Elisabetta e al bambino che non può che esultare nel grembo. Lei è “causa della nostra gioia” insegnandoci a preferire i disegni di Dio ai nostri, a essere liberi da tutto ciò che non è Dio.
Maria, perché fedele alla Volontà di Do inoltre è la “casa sulla roccia” che non crolla nella grande prova sotto la Croce; non si smarrisce e continua a credere e sperare nella realizzazione di quanto aveva detto l’Arcangelo: “… il suo regno non avrà fine” (Lc 1, 33b). Crede a quanto Isaia aveva scritto e cioè che la Parola di Dio si realizza, si realizza sempre (cf. Is 55, 10s).
Quando cerchiamo inoltre di imitarla, seguendo i suoi comportamenti, cosa accade? Diciamo con la scelta di vita, anche senza esprimere parole, che Dio vale più di tutto e tutti, e in non poche occasioni, con umile semplicità, diffondiamo ovunque la gioia del Vangelo! Così afferma Papa Francesco all’inizio della Esortazione Evangelii gaudium: «La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù. Coloro che si lasciano salvare da Lui sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall’isolamento. Con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia».
È proprio quanto trasmette e insegna Maria, madre di Dio e madre della nostra fede. Ella, ancor più di ogni madre terrena, non si stanca di prendersi cura di tutti i figli e figlie che Gesù gli ha affidato (cf. Gv 19, 26b).
In conclusione di questa riflessione desidero rivolgerLe una preghiera usando alcune espressioni di Papa Francesco:
«Aiuta, o Madre, la nostra fede!
Apri il nostro ascolto alla Parola,
perché riconosciamo la voce di Dio e la sua chiamata.
Sveglia in noi il desiderio di seguire i suoi passi,
uscendo dalla nostra terra e accogliendo la sua promessa.
Aiutaci a lasciarci toccare dal suo amore,
perché possiamo toccarlo con la fede.
Aiutaci ad affidarci pienamente a Lui,
a credere nel suo amore,
soprattutto nei momenti di tribolazione e di croce,
quando la nostra fede è chiamata a maturare.
Semina nella nostra fede la gioia del Risorto.
Ricordaci che chi crede non è mai solo.
Insegnaci a guardare con gli occhi di Gesù, affinché Egli sia luce sul nostro cammino. E che questa luce della fede cresca sempre in noi, finché arrivi quel giorno senza tramonto, che è lo stesso Cristo, il Figlio tuo, nostro Signore!»
(Francesco, Lumen Fidei [29 giugno 2013], n. 60)