Anno “Amoris Laetitia”
La Famiglia, soggetto di evangelizzazione
Dal Concilio Vaticano II ad oggi, troviamo affermazioni sempre più importanti sul Matrimonio e la famiglia: i due che diventano “una sola carne” mostrano l’amore di Cristo per la Chiesa. E ciò nel tempo può diventare sempre più intenso – come testimoniano molti sposi – ma anche interrompersi. Vorrei proporre 4 tesi che, a mio avviso, dovrebbero caratterizzare i battezzati-missionari che ri-vivono ogni giorno il sacramento del Matrimonio celebrato. Sono spunti da riprendere tra famiglie che si ascoltano reciprocamente e tra persone che vivono le diverse vocazioni perché ci si “salva” prendendosi cura gli uni degli altri, essendo popolo di Dio che vede il Risorto nell’Assemblea che celebra la Pasqua del Signore e nel cammino, perché solo insieme possiamo continuare a credere, sperare e amare cogliendo Dio-Amore (cf. 1Gv 4, 8.16) nelle prove della vita e non crollare a causa di esse (cf. Rm 8, 28).
LA FAMIGLIA È … UGUAGLIANZA NELLA DIVERSITÀ
I coniugi se (e quando) vivono l’amore reciproco, vincendo atteggiamenti di superiorità e/o inferiorità, diventano perché unite tra loro persone mature. Imparare ad amare da Gesù che lo ha appreso dal Padre e dallo Spirito prima del tempo: Dio Uno in tre Persone uguali e distinte.
Permangono modi di pensare condizionati dal sentirsi superiori o inferiori agli altri, anche perché – dobbiamo essere onesti – era ovvio (nella società come nella Chiesa) vedere il mondo diviso in due: tra chi vince o chi perde, chi è promosso o chi bocciato, come se non facessimo parte della stessa famiglia umana: dove si ha la stessa dignità pur essendo diversi. Molti i motivi di tutto ciò e, tra questi, non avere modi di pensare e agire illuminati dal mistero della Trinità: l’Unico Dio, in tre persone (Padre e Figlio e Spirito Santo) uguali e distinte … Nei fatti si sottolineava la superiorità di uno (il Padre, rispetto al Figlio e allo Spirito santo) e la sottomissione degli altri. Oggi che siamo sollecitati a ripensare tutto in ordine alla fraternità e all’amicizia sociale (cf. Francesco, Lettera enciclica Fratelli tutti [3 ottobre 2020]), ci riusciremo? Abbiamo bisogno di una speciale grazia di Dio. Tutti!
LA FAMIGLIA È … ABIURA DELLA CULTURA INDIVIDUALISTA
I coniugi mostrano l’amore di Cristo per la Chiesa se (e quando) rinunciano con un patto alla cultura individualista. Nei primi secoli gli imperatori romani chiedevano ai cristiani di abiurare la fede, di rinnegarla: alcuni lo facevano (lapsi) mentre i martiri (donne e uomini) vincendo la paura davano la vita per la fede in Cristo Signore. Ecco, questo medesimo amore occorre oggi: per amare la famiglia bisogna abiurare al “proprio io” e alla cultura che ne deriva, ogni giorno!
LA FAMIGLIA È … METTERSI A SERVIZIO GLI UNI DEGLI ALTRI
Nella famiglia tutti sono a servizio gli uni degli altri: nessun “parassita”! L’amore ha bisogno della partecipazione di tutti, rispettando tempi e modi diversi. I padri, oggi, vivono un rapporto con i figli molto diverso dal passato e aiutano in casa come non si era soliti vedere… ma, forse, rispetto al passato i figli e le figlie non sono partecipativi come accadeva in passato…
LA FAMIGLIA È … PRENDERSI CURA DI OGNI ASPETTO DELLA VITA
Nella famiglia bisogna vincere l’eresia dell’attivismo e coltivare i diversi aspetti della vita umana: la preghiera ma anche la salute e lo sport, la cura della casa ma anche le relazioni sociali, l’attenzione alle persone di casa ma anche la vita parrocchiale, … Qui, troviamo un’altra grande sfida perché nel corso del tempo sono mutate alcune priorità: alcune scelte in tanti sono venute un po’ meno (preghiera, partecipazione ai sacramenti, …) e si è dato spazio al riposo, al tempo libero, … si avverte l’urgenza di trovare un equilibrio, ma non è facile!
C’è bisogno del discernimento dello Spirito Santo, che dobbiamo imparare ad ascoltare insieme e ad interpretare gli avvenimenti che ci sorprendono: un “grido” da capire e a cui rispondere con amore e cura!
Per prepararci al X Incontro Mondiale delle Famiglie “L’amore familiare: vocazione e via di santità” (Roma, 22-26 giugno 2022) vogliamo valorizzare quanto diffonde il Dicastero Laici, Famiglia e Vita presieduto dal cardinale Kevin Joseph Farrell e, in particolare, recitandone la preghiera che scaturisce dalla gratitudine nei confronti del Padre celeste per il grande dono della famiglia, luogo privilegiato delle relazioni d’amore.
L’amore familiare: vocazione e via di santità
Padre Santo,
siamo qui dinanzi a Te
per lodarti e ringraziarti
per il dono grande della famiglia.
Ti preghiamo per le famiglie consacrate nel sacramento delle nozze,
perché riscoprano ogni giorno la grazia ricevuta
e, come piccole Chiese domestiche,
sappiano testimoniare la tua Presenza
e l’amore con il quale Cristo ama la Chiesa.
Ti preghiamo per le famiglie
attraversate da difficoltà e sofferenze,
dalla malattia, o da travagli che Tu solo conosci:
sostienile e rendile consapevoli
del cammino di santificazione al quale le chiami,
affinché possano sperimentare la Tua infinita misericordia
e trovare nuove vie per crescere nell’amore.
Ti preghiamo per i bambini e i giovani,
affinché possano incontrarti
e rispondere con gioia alla vocazione che hai pensato per loro;
per i genitori e i nonni,
perché siano consapevoli
del loro essere segno della paternità e maternità di Dio
nella cura dei figli che, nella carne e nello spirito,
Tu affidi loro;
per l’esperienza di fraternità
che la famiglia può donare al mondo.
Signore, fa’ che ogni famiglia
possa vivere la propria vocazione alla santità nella Chiesa
come una chiamata a farsi protagonista dell’evangelizzazione,
nel servizio alla vita e alla pace,
in comunione con i sacerdoti ed ogni stato di vita.
Benedici l’Incontro Mondiale delle Famiglie.
Amen.