Dal 21 al 26 agosto a Dublino (Irlanda) si svolge il IX Incontro Mondiale delle famiglie sul tema: “Il Vangelo della famiglia: gioia per il mondo”, con la presenza di Papa Francesco. La rivista “Vita pastorale. Il mensile per la Chiesa italiana” di agosto-settembre 2018 edito dalla San Paolo, ha pubblicato un interessante dossier in merito. In allegato, si inserisce il testo di riferimento delle catechesi (cf. Lc 2, 41-52) e gli argomenti di sette schede di preparazione, con la preghiera iniziale e le domande. Per i testi integrali delle catechesi si può fare riferimento al sito del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita (www.laityfamilylife.va).

IX INCONTRO MONDIALE DELLE FAMIGLIE
(DUBLINO, 21-26 AGOSTO 2018)

IL VANGELO DELLA FAMIGLIA: GIOIA PER IL MONDO

PRESENTAZIONE

In preparazione al IX Incontro Mondiale delle Famiglie che si terrà a Dublino dal 21 al 26 agosto 2018 offriamo un itinerario catechetico alla luce di quanto Papa Francesco ha donato a tutto il mondo con l’Esortazione apostolica post-sinodale Amoris laetitia. Tale percorso, composto di sette catechesi, è accompagnato dall’icona evangelica di Luca (2, 41-52) che narra lo smarrimento di Gesù dodicenne e il suo ritrovamento nel Tempio. In un intreccio tra il testo di Amoris laetitia e la vicenda, singolare nel suo genere, della Santa Famiglia di Nazareth si intende mostrare quanto attuale e profetico sia l’annuncio del Vangelo della famiglia.
Partendo da uno sguardo concreto alle famiglie di oggi (1a catechesi), si evidenzia la straordinaria concretezza e attualità della Parola di Dio capace di illuminare sempre, in tutte le sue sfaccettature, il quotidiano familiare delle mura domestiche (2a catechesi) per giungere al grande sogno che Dio ha per ogni famiglia (3a catechesi), anche lì dove le fragilità e le debolezze umane sembrano infrangerlo (4a catechesi). Tutto questo fa sì che la famiglia sia nel mondo il vero generatore di una cultura nuova, che non può non essere quella della vita (5a catechesi), della speranza (6a catechesi) e della gioia (7a catechesi).
Ogni singola catechesi è introdotta da preghiere tratte dal magistero pontificio o dalla tradizione patristica, e si conclude con l’input di alcune domande per un momento di condivisione che parte dalla famiglia, prima Chiesa domestica, per poi aprirsi alla comunità cristiana.
Le domande proposte non intendono ridursi soltanto ad un momento di riflessione, ma vogliono soprattutto stimolare sia la famiglia che la Chiesa a muoversi per operare delle vere e proprie scelte pastorali alla luce degli orientamenti di Papa Francesco. Ringraziamo davvero in questo particolare, i suggerimenti delle domande inviati dall’organizzazione dell’Irlanda che già da tempo avevano offerto alla Chiesa di questo paese il programma catechetico Let’s talk about Family. Proponiamo inoltre, la scelta di qualche opera di arte e di musica consona con il testo dell’Esortazione Amoris Laetitia che renda tramite l’arte, più belle le parole del testo stesso.
Poniamo queste catechesi nelle mani delle famiglie, delle parrocchie, delle Chiese locali, dei vescovi, dei presbiteri, dei diaconi, dei consacrati, delle associazioni e movimenti familiari, perché “il Vangelo della Famiglia sia la gioia del mondo”, così come lo stesso tema della Giornata Mondiale delle Famiglie desidera annunziare a tutti noi. Affidiamo tale cammino di preparazione alla custodia della Santa Famiglia di Nazareth.

Kevin Cardinale Farrell Prefetto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita
Città del Vaticano, 4 dicembre 2017

N.B. Di seguito, si inserisce il testo di riferimento delle catechesi (cf. Lc 2, 41-52) e gli argomenti delle sette schede, con la preghiera iniziale e le domande. Per i testi delle catechesi si può fare riferimento al sito del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita.

Dal Vangelo secondo Luca (2, 41-52)

I suoi genitori si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro. Scese dunque con loro e venne a Nazareth e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore. E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.

PRIMA CATECHESI – Le Famiglie di oggi
Figlio, perché ci hai fatto questo?
Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo (Lc 2, 48)

SECONDA CATECHESI – Le Famiglie alla luce della Parola di Dio
I suoi genitori si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua (Lc 2, 41)

TERZA CATECHESI – Il Grande Sogno di Dio
Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio? (Lc 2, 49)

QUARTA CATECHESI – Il Grande Sogno per tutti
E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte (Lc 2, 47)

QUINTA CATECHESI – La cultura della vita
E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini (Lc 2, 52)

SESTA CATECHESI – La cultura della speranza
Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore (Lc 2, 51)

SETTIMA CATECHESI – La cultura della gioia
Al vederlo restarono stupiti (Lc 2, 48)

PRIMA CATECHESI – Le Famiglie di oggi
Figlio, perché ci hai fatto questo?
Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo (Lc 2, 48)

Maria, donna dell’ascolto, rendi aperti i nostri orecchi; fa’ che sappiamo ascoltare la Parola del tuo Figlio Gesù tra le mille parole di questo mondo; fa’ che sappiamo ascoltare la realtà in cui viviamo, ogni persona che incontriamo, specialmente quella che è povera, bisognosa, in difficoltà.
Maria, donna della decisione, illumina la nostra mente e il nostro cuore, perché sappiamo obbedire alla Parola del tuo Figlio Gesù, senza tentennamenti; donaci il coraggio della decisione, di non lasciarci trascinare perché altri orientino la nostra vita.
Maria, donna dell’azione, fa’ che le nostre mani e i nostri piedi si muovano “in fretta” verso gli altri, per portare la carità e l’amore del tuo Figlio Gesù, per portare, come te, nel mondo la luce del Vangelo. Amen
(Papa Francesco, Piazza San Pietro 31 maggio 2013)

In Famiglia

Riflettiamo
1. Che significa che una crisi familiare può diventare una fonte inesauribile di grazia?
2. Qual è secondo voi l’unicità propria della maternità o della paternità?

Viviamo
1. Sicuramente nella vostra vita familiare e coniugale non sono mancate delle difficoltà, delle problematiche, delle cosiddette “crisi”. Come le avete affrontate? Come invece avreste dovuto affrontarle alla luce della catechesi che avete meditato?
2. Come vivi il tuo essere padre o il tuo essere madre in relazione al coniuge che Dio ti ha posto accanto? Come far sperimentare a tuo figlio o ai tuoi figli l’interrelazione tra la paternità e la maternità?

In Chiesa

Riflettiamo
1. Perché dinanzi alla cultura del provvisorio stenta ad attrarre la bellezza della cultura del per sempre dell’amore?
2. In che senso la Paternità di Dio è il fondamento di ogni genitorialità terrena?

Viviamo
1. Come una comunità ecclesiale dovrebbe interagire nei confronti delle molteplici e frequenti crisi familiari? Quale stile, quali metodi, quali strumenti, quali spazi e quant’altro è chiamata ad offrire?
2. Essere padri ed essere madri è la missione più difficile e più complessa. In che modo la Chiesa è chiamata a portare un suo contributo in questa singolare ed unica missione?

SECONDA CATECHESI – Le Famiglie alla luce della Parola di Dio
I suoi genitori si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua (Lc 2, 41)

Aiuta, o Madre, la nostra fede!
Apri il nostro ascolto alla Parola, perché riconosciamo la voce di Dio e la sua chiamata.
Sveglia in noi il desiderio di seguire i suoi passi, uscendo dalla nostra terra e accogliendo la sua promessa.
Aiutaci a lasciarci toccare dal suo amore, perché possiamo toccarlo con la fede.
Aiutaci ad affidarci pienamente a Lui, a credere nel suo amore, soprattutto nei momenti di tribolazione e di croce, quando la nostra fede è chiamata a maturare.
Semina nella nostra fede la gioia del Risorto.
Ricordaci che chi crede non è mai solo.
Insegnaci a guardare con gli occhi di Gesù, affinché Egli sia luce sul nostro cammino.
E che questa luce della fede cresca sempre in noi, finché arrivi quel giorno senza tramonto, che è lo stesso Cristo, il Figlio tuo, nostro Signore!
Papa Francesco, Enciclica Lumen fidei (29 giugno 2013)

In Famiglia
Riflettiamo
1. Perché la Parola di Dio viene spesso vista nelle nostre famiglie come un qualcosa di lontano, di prettamente religioso e di incomprensibile? Quali le cause e quali le possibili proposte?
2. Raramente una famiglia, nei momenti di profonde difficoltà e di dura crisi, si rivolge a trovare luce e sostegno nella Parola di Dio. Cosa è mancato e che cosa è possibile fare?

Viviamo
1. Ci sono state vicende familiari in cui la Parola di Dio si è veramente incarnata fra le vostre mura domestiche? Raccontate.
2. Si celebra la Pasqua in famiglia soltanto se la si vive. Dare gusto pasquale alle vicende familiari è come assaggiare il vino nuovo delle nozze di Cana. Alla luce della catechesi, avete fatto esperienza del mistero pasquale vivo e operante nella vostra casa?

In Chiesa
Riflettiamo
1. Se «la Bibbia è popolata da famiglie» (Al 8), come ci dice Papa Francesco, come mai la Sacra Scrittura viene vista troppo astratta e lontana dalle famiglie di oggi? Quale pastorale o, meglio, quale spiritualità è mancata nelle nostre comunità cristiane?
2. Assistiamo sempre più ad una minore frequenza di cattolici alle nostre liturgie e ci fermiamo spesso a questo segnale esterno sintomo di una problematica più profonda. In quale modo la Chiesa potrebbe o dovrebbe affrontare questa situazione?

Viviamo

1. Come fare affinché la Bibbia non solo entri o sia letta nelle case ma diventi luce vera per le famiglie?
2. Si è più preoccupati a celebrare il mistero pasquale nelle nostre Chiese e meno a farlo vivere nelle famiglie? Quali potrebbero essere le proposte per un cambiamento di mentalità?

TERZA CATECHESI – Il Grande Sogno di Dio
Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio? (Lc 2, 49)

A noi, dunque, che crediamo, lo Sposo si presenti sempre Bello.
Bello è Dio, Verbo presso Dio; Bello nel seno della Vergine, dove non perdette la divinità e assunse l’umanità; Bello il Verbo nato fanciullo, perché mentre era fanciullo, mentre succhiava il latte, mentre era portato in braccio, i cieli hanno parlato, gli angeli hanno cantato lodi, la stella ha diretto il cammino dei magi, è stato adorato nel presepio, cibo per i mansueti.
È Bello dunque in cielo, Bello in terra; Bello nel seno, Bello nelle braccia dei genitori: Bello nei miracoli, Bello nei supplizi; Bello nell’invitare alla vita, Bello nel non curarsi della morte, Bello nell’abbandonare la vita e Bello nel riprenderla; Bello nella croce, Bello nel sepolcro, Bello nel cielo. Ascoltate il cantico con intelligenza, e la debolezza della carne non distolga i vostri occhi dallo splendore della sua bellezza.
Suprema e vera bellezza è la giustizia; non lo vedrai Bello, se lo considererai ingiusto; se ovunque è giusto ovunque è Bello
(S. Agostino, Esposizioni sui Salmi, 44, 3)

In Famiglia
Riflettiamo
1. Il Grande Sogno che Dio ha per l’uomo ha qualche relazione con il sogno che l’uomo ha per se stesso?
2. Il Matrimonio non è la felicità, ma solo l’antipasto della felicità. Quali conseguenze concrete porta questa affermazione nella vita coniugale e familiare?
Viviamo
1. «Tutta la vita in comune degli sposi, tutta la rete delle relazioni che tesseranno tra loro, con i loro figli e con il mondo, sarà impregnata e irrobustita dalla grazia del sacramento che sgorga dal mistero dell’Incarnazione e della Pasqua, in cui Dio ha espresso tutto il suo amore per l’umanità e si è unito intimamente ad essa. Non saranno mai soli con le loro forze ad affrontare le sfide che si presentano. Essi sono chiamati a rispondere al dono di Dio con il loro impegno, la loro creatività, la loro resistenza e lotta quotidiana, ma potranno sempre invocare lo Spirito Santo che ha consacrato la loro unione, perché la grazia ricevuta si manifesti nuovamente in ogni nuova situazione» (Al 72). In quale modo lo Spirito Santo opera nella vostra vita coniugale e familiare?
2. Amarsi da Dio. Amarsi alla divina. Amarsi come Cristo ha amato la Chiesa dando la Sua vita sulla Croce. Come si può realizzare tutto questo?
In Chiesa
Riflettiamo
1. Perché l’annunzio del Vangelo del matrimonio e della famiglia stenta a partire nella pastorale della Chiesa?
2. Nella famiglia è in gioco il Mistero Grande di Cristo e della Chiesa. Che cosa significa?
Viviamo
1. «La Chiesa, per comprendere pienamente il suo mistero, guarda alla famiglia cristiana, che lo manifesta in modo genuino» (Al 67). Com’è possibile realizzare tutto questo?
2. Se veramente «il bene della famiglia è decisivo per il futuro del mondo e della Chiesa» (Al 31), come dovrebbe muoversi la pastorale della Chiesa?

QUARTA CATECHESI – Il Grande Sogno per tutti
E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore
per la sua intelligenza e le sue risposte (Lc 2, 47)

Signore Gesù Cristo, tu ci hai insegnato a essere misericordiosi come il Padre celeste, e ci hai detto che chi vede te vede Lui. Mostraci il tuo volto e saremo salvi. Il tuo sguardo pieno di amore liberò Zaccheo e Matteo dalla schiavitù del denaro; l’adultera e la Maddalena dal porre la felicità solo in una creatura; fece piangere Pietro dopo il tradimento, e assicurò il Paradiso al ladrone pentito. Fa’ che ognuno di noi ascolti come rivolta a sé la parola che dicesti alla samaritana: Se tu conoscessi il dono di Dio! Tu sei il volto visibile del Padre invisibile, del Dio che manifesta la sua onnipotenza soprattutto con il perdono e la misericordia: fa’ che la Chiesa sia nel mondo il volto visibile di Te, suo Signore, risorto e nella gloria. Hai voluto che i tuoi ministri fossero anch’essi rivestiti di debolezza per sentire giusta compassione per quelli che sono nell’ignoranza e nell’errore: fa’ che chiunque si accosti a uno di loro si senta atteso, amato e perdonato da Dio. Manda il tuo Spirito e consacraci tutti con la sua unzione perché il Giubileo della Misericordia sia un anno di grazia del Signore e la tua Chiesa con rinnovato entusiasmo possa portare ai poveri il lieto messaggio proclamare ai prigionieri e agli oppressi la libertà e ai ciechi restituire la vista. Lo chiediamo per intercessione di Maria Madre della Misericordia a te che vivi e regni con il Padre e lo Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen
Papa Francesco, Preghiera per il Giubileo Straordinario della Misericordia (8 dicembre 2015)

In Famiglia
Riflettiamo
1. In che senso il dono dell’indissolubilità matrimoniale non è solo per gli sposi ma per tutta la comunità ecclesiale?
2. Cosa è opportuno offrire ad una giovane coppia che bussa alla porta della Chiesa per chiedere il sacramento del matrimonio?
Viviamo
1. Come potrebbero le famiglie diventare soggetto responsabile della pastorale prematrimoniale e matrimoniale nelle nostre comunità ecclesiali?
2. In che senso e come gli sposi sono chiamati a dare un contributo prezioso e singolare alle tante famiglie ferite da ogni genere di crisi e di fragilità coniugale?

In Chiesa
Riflettiamo
1.Qual è il Grande Sogno di Dio per tutti, nessuno escluso?
2. Quanto tempo, quanto spazio e quante risorse le nostre comunità cristiane dedicano per la pastorale prematrimoniale e matrimoniale?
Viviamo
1. Quale tipo di pastorale di accompagnamento, discernimento ed integrazione è chiamata la comunità cristiana a porre in atto dinanzi alle tante famiglie ferite da ogni genere di crisi e di fragilità coniugale?
2. Quali sono le difficoltà che si riscontrano nella pastorale dinanzi a coloro che a volte si sentono un po’ esclusi dalla comunità ecclesiale a causa delle loro particolari situazioni coniugali e familiari? Quali le proposte concrete per un vero e proprio annunzio del Grande Sogno di Dio su di loro?
QUINTA CATECHESI – La cultura della vita
E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini (Lc 2, 52)

Signore Gesù, che fedelmente visiti e colmi con la tua Presenza la Chiesa e la storia degli uomini; che nel mirabile Sacramento del tuo Corpo e del tuo Sangue ci rendi partecipi della Vita divina e ci fai pregustare la gioia della Vita eterna; noi ti adoriamo e ti benediciamo. Prostrati dinanzi a Te, sorgente e amante della vita realmente presente e vivo in mezzo a noi, ti supplichiamo. Ridesta in noi il rispetto per ogni vita umana nascente, rendici capaci di scorgere nel frutto del grembo materno la mirabile opera del Creatore, disponi i nostri cuori alla generosa accoglienza di ogni bambino che si affaccia alla vita. Benedici le famiglie, santifica l’unione degli sposi, rendi fecondo il loro amore. Accompagna con la luce del tuo Spirito le scelte delle assemblee legislative, perché i popoli e le nazioni riconoscano e rispettino la sacralità della vita, di ogni vita umana. Guida l’opera degli scienziati e dei medici, perché il progresso contribuisca al bene integrale della persona e nessuno patisca soppressione e ingiustizia. Dona carità creativa agli amministratori e agli economisti, perché sappiano intuire e promuovere condizioni sufficienti affinché le giovani famiglie possano serenamente aprirsi alla nascita di nuovi figli. Consola le coppie di sposi che soffrono a causa dell’impossibilità ad avere figli, e nella tua bontà provvedi. Educa tutti a prendersi cura dei bambini orfani o abbandonati, perché possano sperimentare il calore della tua Carità, la consolazione del tuo Cuore divino. Con Maria tua Madre, la grande credente, nel cui grembo hai assunto la nostra natura umana, attendiamo da Te, unico nostro vero Bene e Salvatore, la forza di amare e servire la vita, in attesa di vivere sempre in Te, nella Comunione della Trinità Beata. Amen
(Benedetto XVI, Basilica Vaticana 27 novembre 2010)
In Famiglia
Riflettiamo
1. Ogni vita umana concepita è un dono sacro e inviolabile di Dio. Oggi, però, è sempre più diffusa la mentalità di assecondare il desiderio di avere il figlio ad ogni costo a tal punto da ricorrere con grande facilità a tutte quelle tecniche in continua evoluzione che consentono il concepimento a prescindere dal naturale atto coniugale. Ogni creatura umana, qualunque sia la sua modalità di concepimento, è sempre un dono di Dio. Stando così le cose, quale relazione esiste, allora, tra il dono di Dio della vita e il naturale atto coniugale?
2. In che senso solo quando la famiglia si riconosce come luogo per eccellenza della presenza di Dio essa può diventare promotore della cultura della vita?
Viviamo
1. Ogni famiglia ha insito in sé il dinamismo dell’accoglienza della vita in qualsiasi condizione si trovi, però non sempre questa indole viene messa in luce. Cosa fa da impedimento e cosa potrebbe essere di aiuto per una sua promozione?
2. Quando i due coniugi sono in grado di accogliersi l’un l’altra nella totalità aprono il loro cuore a tutti. Che significa? Spiega concretamente magari raccontando esperienza concrete.
In Chiesa
Riflettiamo
1. Spesso si pensa che la promozione della vita sia soltanto un qualcosa che riguarda la Chiesa con il suo apparato dottrinale e non alla base un diritto naturale ed inviolabile a prescindere da qualsiasi adesione religiosa o morale. Cosa la Chiesa potrebbe o dovrebbe fare per affermare il diritto sacro e inviolabile della vita a prescindere da tutto e da tutti?
2. Il nesso originario e inscindibile tra amore e vita oggi sia fa sempre più debole fino ad essere messo in discussione. Quali gli errori? Quali le difficoltà? Quali le proposte?
Viviamo
1. Non si può promuovere la cultura della vita senza la famiglia e la sua indole originaria dell’accoglienza. Cosa si potrebbe fare nella pastorale per mettere in moto questo circolo virtuoso?
2. Quali proposte perché la Chiesa possa aiutare le famiglie a vivere la vera cultura della vita?
SESTA CATECHESI – La cultura della speranza
Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore (Lc 2, 51)

Gesù, Maria e Giuseppe, in voi contempliamo lo splendore del vero amore, a voi, fiduciosi, ci affidiamo.
Santa Famiglia di Nazaret, rendi anche le nostre famiglie luoghi di comunione e cenacoli di preghiera, autentiche scuole di Vangelo e piccole Chiese domestiche.
Santa Famiglia di Nazaret, mai più ci siano nelle famiglie episodi di violenza, di chiusura e di divisione; che chiunque sia stato ferito o scandalizzato venga prontamente confortato e guarito.
Santa Famiglia di Nazaret, fa’ che tutti ci rendiamo consapevoli del carattere sacro e inviolabile della famiglia, della sua bellezza nel progetto di Dio.
Gesù, Maria e Giuseppe, ascoltateci e accogliete la nostra supplica. Amen
Papa Francesco, Preghiera per il Sinodo sulla Famiglia (25 marzo 2015)
In Famiglia
Riflettiamo
1. Nelle nostre famiglie spesso alla parola “speranza” è attribuito il significato del compimento dei propri desideri. È totalmente errato pensare così alla luce della fede cristiana?
2. Il luogo primordiale ed originario della speranza è la famiglia. Che significa questa affermazione, e cosa bisogna fare perché questo possa concretamente attuarsi?
Viviamo
1. Non esiste una famiglia che non viva il dramma della morte di un proprio caro. Come poter annunziare concretamente il senso vero e profondo della speranza cristiana in tali contesti familiari?
2. Come può un genitore che ha prematuramente perso un figlio o una persona a cui in modo improvviso è venuto a mancare il proprio coniuge, diventare portatore di speranza cristiana?
In Chiesa
Riflettiamo
1. Quando si usa la parola “speranza” lo si fa spesso per indicare qualcosa di incerto o di improbabile da raggiungere fino a significare il totale scetticismo. Chiaramente non è questo il senso propriamente cristiano della speranza. Perché questo divario di senso che predomina spesso nella mente e nei cuori dei cristiani? Cosa la Chiesa è chiamata a fare per annunziare la vera speranza cristiana?
2. Oggi nell’evangelizzazione della Chiesa si tocca raramente la questione dell’eternità, dell’aldilà fino a diventare quasi un vero e proprio tabù. Perché succede questo? Cosa è mancato? Cosa è opportuno fare?
Viviamo
1. Il grande problema non è solo parlare di speranza ma vivere la speranza. Come può concretamente una comunità cristiana nelle varie attività pastorali vivere la speranza?
2. La presenza di una persona nello stato vedovile o di chi ha perso un figlio prematuramente potrebbe essere fondamentale per la crescita e la maturità delle coppie che stanno facendo un cammino in preparazione alla vita consacrata nel sacramento del matrimonio. Come potrebbe tutto questo diventare pastorale ordinaria delle nostre comunità cristiane?

SETTIMA CATECHESI – La cultura della gioia
Al vederlo restarono stupiti (Lc 2, 48)

Vergine e Madre Maria, tu che, mossa dallo Spirito, hai accolto il Verbo della vita nella profondità della tua umile fede, totalmente donata all’Eterno, aiutaci a dire il nostro “sì” nell’urgenza, più imperiosa che mai, di far risuonare la Buona Notizia di Gesù. Tu, ricolma della presenza di Cristo, hai portato la gioia a Giovanni il Battista, facendolo esultare nel seno di sua madre. Tu, trasalendo di giubilo, hai cantato le meraviglie del Signore. Tu, che rimanesti ferma davanti alla Croce con una fede incrollabile, e ricevesti la gioiosa consolazione della risurrezione, hai radunato i discepoli nell’attesa dello Spirito perché nascesse la Chiesa evangelizzatrice. Ottienici ora un nuovo ardore di risorti per portare a tutti il Vangelo della vita che vince la morte. Dacci la santa audacia di cercare nuove strade perché giunga a tutti il dono della bellezza che non si spegne. Tu, Vergine dell’ascolto e della contemplazione, madre dell’amore, sposa delle nozze eterne, intercedi per la Chiesa, della quale sei l’icona purissima, perché mai si rinchiuda e mai si fermi nella sua passione per instaurare il Regno. Stella della nuova evangelizzazione, aiutaci a risplendere nella testimonianza della comunione, del servizio, della fede ardente e generosa, della giustizia e dell’amore verso i poveri, perché la gioia del Vangelo giunga sino ai confini della terra e nessuna periferia sia priva della sua luce. Madre del Vangelo vivente, sorgente di gioia per i piccoli, prega per noi. Amen. Alleluia
Papa Francesco, Evangelii Gaudium (24 novembre 2013)

In Famiglia
Riflettiamo
1. Tutti si sposano perché provano una grande gioia verso l’amato del cuore e perché desiderano con lui realizzare il sogno della loro vita che è la felicità. Perché tutto questo, che è quanto mai scontato, non sempre si realizza?
2. La gioia dell’amore nella vita coniugale e familiare è un ideale o una realtà? Qual è l’ideale irreale o quale il reale?
Viviamo
1. La questione non è trovare la gioia ma educare alla vera gioia. In che senso bisogna educarsi alla vera gioia e come fare?
2. Perché la crisi coniugale e familiare può diventare sorgente di una gioia grande dell’amore?
In Chiesa
Riflettiamo
1. Come afferma spesso Papa Francesco, compito primario della Chiesa è annunciare l’Evangelii gaudium, perché solo il Vangelo rivela e dona la gioia vera al cuore dell’uomo. Non sempre tale annunzio è evidente. Perché?
2. Oggi più che mai urge un’azione pastorale della Chiesa imbevuta di gioia. Che significa e come questo può realizzarsi nelle nostre comunità cristiane?
Viviamo
1. Oggi molti giovani hanno molta paura di sposarsi. Quale contributo può dare la Chiesa perché si possa riscoprire la gioia dell’amore consacrato nel sacramento del matrimonio? 2. Quali proposte perché la Chiesa possa aiutare le famiglie a vivere e a sperimentare la vera gioia dell’amore?