Domenica 12 dicembre, alle 16, nell’oratorio di Santa Maria Apparente ho incontrato una quarantina di famiglie che ci hanno chiesto di accompagnare i loro figli e figlie alla celebrazione dei sacramenti della cresima e dell’Eucaristia che sarà (probabilmente) nell’ultima domenica di maggio del 2023. Sono stati 50 minuti intensi, di dialogo e di decisioni condivise, presenti anche tre catechiste.

Secondo me, è stata un’importante occasione per rimettere a fuoco il servizio della parrocchia e il protagonismo della famiglia; la parrocchia infatti – da non dare mai per ovvio da parte di tutti – è un ambiente dove le persone si incontrano non solo per “andare a catechismo” ma per vivere da fratelli e sorelle, aiutandosi reciprocamente a testimoniare la fede in tutti gli ambienti, e anche per celebrare la Messa alla quale partecipare almeno la Domenica … Tra le decisioni prese insieme (avevo chiesto se farlo ogni settimana o ogni due settimane), quella di svolgere il catechismo ogni settimana, il sabato dalle 15 alle 16 e di offrire la possibilità di frequentare l’oratorio e, per chi potrà fermarsi, partecipare alla Messa delle 18. Quanti frequentano associazioni o movimenti ecclesiali (il sabato) che lo continuino e ho detto che li incontrerò periodicamente per condividere con loro quanto stanno vivendo e quanto si sta facendo nel catechismo. I genitori hanno accolto favorevolmente la mia proposta di rivedersi ogni tre mesi … per verificare se e come stiamo “camminando insieme”. Ho chiesto loro però una cortesia personale: scrivermi di cosa hanno bisogno i loro figli e figlie. Infatti, deve essere sempre più evidente a tutti che il parroco o quanto si propone in parrocchia è un AIUTO non una SOSTITUZIONE dei genitori (o dei padrini e madrine di Battesimo, che sarebbe bene che uno dei due lo fosse anche nella cresima): essi sono i primi e più importanti educatori nella fede e nostro compito è ricordarlo e, appunto, sostenerlo… Mi sembra che abbiamo fatto un “passo” importante e corale: è decisivo avere una reciproca fiducia e alimentare una fraterna collaborazione ricordando che, prima, viene è famiglia, “Chiesa domestica”. don Emilio