22 marzo 2020 – 22 settembre 2019, primi mesi di don Massimo a Santa Maria Apparente.

Quanti fatti inediti: la partecipazione attiva al presepe vivente come al carnevale, nello stupore gioioso di molti! Ma, in particolare in quest’ultimo periodo – è coincidenza interessante -, si sono verificate situazioni che ci costringono a cambiare abitudini e a cercare di andare avanti giorno per giorno cercando di capire (è il discernimento personale e comunitario) cosa fare e come portare avanti i “nostri doveri” in famiglia, nella società, nella Chiesa, per quanto fosse possibile.

Permettimi, don Massimo, di esprimerti un grande grazie per come ti sei inserito e per come stai valorizzando quanto invitò a fare – lo scorso 30 settembre, pochi giorni dopo il tuo inizio di ministero qui – papa Francesco. Egli ha voluto che si valorizzasse maggiormente la Parola di Dio come autentico nutrimento e decisivo riferimento dell’agire …  lo stai facendo anche con dei video che aiutano a accogliere e valorizzare la Parola di Dio applicandola alla vita…

Grazie, Eccellenza Reverendissima, di averci inviato don Massimo come segno di attenzione alla nostra comunità!

Confidiamo che anche don Massimo sia contento di aver accettato e colga questo tempo come occasione per conoscere e servire con amore “questo popolo” che custodisce la memoria grata a Maria la quale si è degnata di visitare queste terre e affidare un messaggio al nostro popolo: “Se costruirete un luogo di culto, la peste scomparirà”! Oggi non possiamo, a Maria, venire al tuo Santuario, ma – come avvenne nei primi secoli e ancora oggi in alcuni paesi del mondo – possiamo rendere le nostre case “templi” in cui lodare Dio, certamente con delle preghiere, ma soprattutto con il vivere il “culto” che piace particolarmente a Dio: accoglierci gli uni gli altri con amore, vincere le ingiustizie e far trionfare la fraternità, incoraggiarci a vicenda e sostenerci nella Speranza! Sì, viviamo un tempo di incertezza e sventura, ma che, anche per il Tuo aiuto materno, potrebbe tramutarsi – ne siamo certi – in “evento di grazia”.