Chiesa rurale eretta “per devozione” dal conte Alessandro Valenti di Camerino (MC) e benedetta il 30 Aprile 1820. È caratterizzata da una semplice aula rettangolare priva di qualsiasi peculiarità architettonica, modanature o decorazioni di sorta; un portale con pseudo arco a tutto sesto, sormontato da un occhio di modestissime dimensioni, costituiscono gli unici elementi estetici di riconoscibilità della fabbrica.
Esiste un unico altare con retrostante testa della “Madonna del Buon Consiglio” (autore ignoto), il quale, nel 1879, risultava “chiuso con due porte (sportelli) e serratura”, come venne ordinato dal Visitatore apostolico dell’epoca. Oltre a tale quadro e alla via-crucis, in una nicchia muraria, oggi è presente una statua di ordinaria fattura raffigurante San Vincenzo Ferrer, oggetto di particolare venerazione popolare in concomitanza della festa annuale.
Nel 1875, dopo che il fondatore-patrono si dedicò personalmente alla sua tutela, la chiesa passò in mano al conte Gaetano Graziani, ed in questo periodo venne utilizzata anche come sede della scuola elementare a servizio dell’intera contrada rurale. Nel 1901, invece, risultò tra i beni della famiglia Conti, mentre nel 1826 era compresa tra le proprietà di Giacinto Tebaldi. Negli anni successivi passò ulteriormente di mano (Bizzarri, poi Albanesi) fino ad arrivare agli attuali proprietari Cappelletti-Ippoliti. Durante il ventennio fascista la messa veniva officiata – in combinazione con San Savino nei soli giorni festivi – da un Cappuccino locale retribuito dai coloni della contrada.
Agli inizi del XX secolo, alcune note di archivio descrivono come “chiesa assai malridotta e priva di arredi sacri”; più volte, infatti, fu interessata da interventi di restauro più o meno consistenti. Da ricordare, in particolare, quelli della seconda metà degli anni ’50 (restauri con ampliamento planimetrico) promossi dal Parroco e dal Comitato dei fedeli di quel periodo. Nel 1999 sono stati eseguiti interventi di manutenzione straordinaria sulla copertura con rifacimento delle finiture interne ed esterne (pavimentazione, intonaci, decorazione del rosone, ecc.) oltre al rinnovo degli arredi e dei paramenti sacri.
Dipinto della Madonna del Buon Consiglio posizionato dietro l’altare (autore ignoto).