Lettera del Papa al Simposio Internazionale sulla Catechesi, che si conclude venerdì 14 luglio a Buenos Aires.
“Bisogna saper ‘cambiare’, adattarsi, per rendere il messaggio più vicino, benché sia sempre lo stesso, perché Dio non cambia”.
Lo sottolinea papa Francesco nel suo messaggio al primo Simposio Internazionale sulla Catechesi, iniziato ieri, martedì 11 luglio 2017, presso la Facoltà di Teologia della Pontificia Università Cattolica Argentina (UCA), a Buenos Aires.
Nella sua missiva, il Pontefice italo-argentino incoraggia i catechisti ad essere creativi, a cercare “mezzi e modi diversi per annunciare Cristo”, a trovare “nuovi segni e forme per la trasmissione della fede”.
Non occorre infatti dimenticare che il catechista non proclama se stesso, ma Gesù. “Cammina da e con Cristo”, ricorda il Pontefice, “non è una persona che parte dalle sue proprie idee e gusti”.
Questo significa che la catechesi ha implicazioni a livello personale. Essa “non è un ‘lavoro’ o un compito esterno alla persona del catechista, ma che si ‘è’ catechisti e tutta la vita gira attorno a questa missione”, sottolinea Francesco.
“Infatti – prosegue Jorge Bergoglio –, ‘essere’ catechista è una vocazione di servizio nella Chiesa, ciò che è stato ricevuto come dono da parte del Signore, bisogna a sua volta trasmettere.” Perciò il catechiste deve tornare “costantemente” al primo annuncio o “kerygma”, cioè a quel “dono che gli ha cambiato la vita”.
“Questo annuncio deve accompagnare la fede già presente nella religiosità del nostro popolo”, continua Francesco. “E’ necessario prendersi cura di tutto il potenziale di pietà e amore che racchiude la religiosità popolare, affinché non solo si trasmettano i contenuti della fede, ma si crei anche una vera scuola di formazione, nella quale si coltivi il dono della fede che si è ricevuto.”
Jorge Bergoglio esorta infine i catechisti anche ad essere “dei messaggeri gioiosi, dei custodi del bene e della bellezza, che risplendono nella vita fedele del discepolo missionario”.
L’incontro è organizzato dall’Istituto Superiore Argentino di Catechesi (ISCA), il quale dipende dalla Commissione di catechesi e pastorale biblica della Conferenza Episcopale Argentina (CEA). La lettera di papa Francesco era indirizzata al presidente della Commissione, mons. Ramón Alfredo Dus, arcivescovo di Resistencia.