Da Venerdì 13 a Domenica 15 maggio sono stati convocati a Roma i 242 referenti diocesani del Cammino sinodale (laici, presbiteri e diaconi, consacrate e consacrati) e 12 Vescovi delegati dalle Conferenze Episcopali Regionali per il loro secondo incontro nazionale, a distanza di due mesi.
L’obiettivo? Una condivisione delle istanze emerse nella prima fase di ascolto nei territori e indicate nelle sintesi diocesane. Mons. Erio Castellucci, arcivescovo abate di Modena-Nonantola e vescovo di Carpi, vicepresidente CEI e membro del Gruppo di coordinamento nazionale del Cammino sinodale, ha detto: “Nonostante la pandemia abbia rallentato, almeno nei mesi invernali, il percorso avviato in autunno, abbiamo ‘scaldato i motori’ e le nostre diocesi hanno vissuto il percorso con crescente entusiasmo; ne fanno fede i circa cinquantamila incontri sinodali, confluiti nelle duecento sintesi diocesane… È presto per dire quali saranno le traiettorie sulle quali si concentrerà il secondo anno del Cammino italiano. Alcune convergenze si sono delineate: si potrebbe dire che il magistero di Papa Francesco, con le sue sottolineature della gioia, dell’ascolto, della leggerezza, delle periferie e della bellezza, risuona in tutti i contributi, sotto forma di esperienze narrate, proposte e critiche”.
La riflessione che chiude il primo anno del percorso sinodale e avvia il secondo che completa la “fase narrativa”, proseguirà durante l’Assemblea Generale della CEI, in programma dal 23 al 27 maggio. Il Cammino sinodale sarà infatti uno dei temi all’ordine del giorno dell’Assemblea, alla quale prenderanno parte anche due delegati individuati dalle Conferenze episcopali regionali e chiamati a portare il loro contributo al confronto. A fine maggio verranno riconsegnate per un ulteriore discernimento le proposte su cui avviare il secondo anno di ascolto capillare, che saranno consegnate diocesi in occasione del Congresso Eucaristico Nazionale (Matera, 22-25 settembre).