Di seguito il saluto del Card. Gualtiero Bassetti, Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e Presidente della CEI, a papa Francesco in apertura della 75ª Assemblea Generale Straordinaria della CEI (Roma, 22-25 novembre 2021).
Padre Santo, grazie di essere venuto – ancora una volta fuori dalla Sua casa – per incontrarci. È per tutti noi un dono che si rinnova a distanza di pochi mesi.
Mi permetta una battuta: “Non abbiamo ancora concluso il concorso di bellezza!”. Certamente vogliamo parteciparvi per la bellezza di una condivisione che trova nella collegialità e nella sinodalità l’espressione più intensa e vivace. In questi giorni, mi sono tornate spesso alla mente le parole di Paolo VI nell’ultima sessione pubblica del Concilio Ecumenico Vaticano II. Era il 7 dicembre 1965; non ero ancora prete, sarei stato ordinato dopo pochi mesi. Eppure quelle parole mi aprirono il cuore, accompagnando tutto il mio ministero. “La Chiesa – diceva Paolo VI – si è raccolta nella sua intima coscienza spirituale, non per compiacersi di erudite analisi di psicologia religiosa o di storia delle sue esperienze […] ma per ritrovare in se stessa vivente ed operante, nello Spirito Santo, la parola di Cristo, e per scrutare più a fondo il mistero […] e per ravvivare in sé quella fede […] e quell’amore che la obbliga a cantare senza posa le lodi di Dio […]”.
Ecco, la bellezza cui vogliamo aspirare e che, in queste giornate, cercheremo di vivificare riflettendo sul Cammino sinodale delle nostre Chiese in Italia, avviato con l’Assemblea Generale di maggio. È un percorso che si sta snodando in tutti i nostri territori, in tutte le nostre comunità, in piena sintonia con quello del Sinodo dei vescovi. È un tempo di grazia per le nostre Chiese per questo Cammino già ovunque avviato; per l’incontro a Firenze con la Sua presenza il 27 febbraio, per proseguire, in modo più approfondito, il cammino intrapreso a Bari, nel febbraio 2020; infine, pandemia permettendo, per il Suo incontro con gli adolescenti subito dopo Pasqua.
Preghiamo lo Spirito perché ci aiuti a cogliere e a vivere le tre opportunità da Lei indicate lo scorso 9 ottobre, durante il Momento di riflessione per l’inizio del percorso sinodale. Essere, cioè, Chiesa sinodale; Chiesa dell’ascolto; Chiesa della vicinanza.
Santità, chiediamo il Suo incoraggiamento, la Sua preghiera e la Sua paterna benedizione.
Grazie per essere venuto.
Mi permetta una battuta: “Non abbiamo ancora concluso il concorso di bellezza!”. Certamente vogliamo parteciparvi per la bellezza di una condivisione che trova nella collegialità e nella sinodalità l’espressione più intensa e vivace. In questi giorni, mi sono tornate spesso alla mente le parole di Paolo VI nell’ultima sessione pubblica del Concilio Ecumenico Vaticano II. Era il 7 dicembre 1965; non ero ancora prete, sarei stato ordinato dopo pochi mesi. Eppure quelle parole mi aprirono il cuore, accompagnando tutto il mio ministero. “La Chiesa – diceva Paolo VI – si è raccolta nella sua intima coscienza spirituale, non per compiacersi di erudite analisi di psicologia religiosa o di storia delle sue esperienze […] ma per ritrovare in se stessa vivente ed operante, nello Spirito Santo, la parola di Cristo, e per scrutare più a fondo il mistero […] e per ravvivare in sé quella fede […] e quell’amore che la obbliga a cantare senza posa le lodi di Dio […]”.
Ecco, la bellezza cui vogliamo aspirare e che, in queste giornate, cercheremo di vivificare riflettendo sul Cammino sinodale delle nostre Chiese in Italia, avviato con l’Assemblea Generale di maggio. È un percorso che si sta snodando in tutti i nostri territori, in tutte le nostre comunità, in piena sintonia con quello del Sinodo dei vescovi. È un tempo di grazia per le nostre Chiese per questo Cammino già ovunque avviato; per l’incontro a Firenze con la Sua presenza il 27 febbraio, per proseguire, in modo più approfondito, il cammino intrapreso a Bari, nel febbraio 2020; infine, pandemia permettendo, per il Suo incontro con gli adolescenti subito dopo Pasqua.
Preghiamo lo Spirito perché ci aiuti a cogliere e a vivere le tre opportunità da Lei indicate lo scorso 9 ottobre, durante il Momento di riflessione per l’inizio del percorso sinodale. Essere, cioè, Chiesa sinodale; Chiesa dell’ascolto; Chiesa della vicinanza.
Santità, chiediamo il Suo incoraggiamento, la Sua preghiera e la Sua paterna benedizione.
Grazie per essere venuto.
22 Novembre 2021